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Futures dell’oro in calo, attesi i dati USA, previsione stimolo

Pubblicato 02.12.2013, 09:15
Investing.com - I futures dell’oro sono in calo questo lunedì, mentre gli investitori attendono il rilascio di dati USA nel corso della settimana per valutare la forza della ripresa e la necessità di uno stimolo.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a febbraio sono scambiati a 1.242,40 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,65%.

I prezzi Comex dell’oro sono nel range stretto tra 1.241,90 dollari l’oncia troy e 1.250,20 dollari l’oncia troy.

Il contratto di febbraio venerdì è salito dell’1,01%, a 1.250,40 dollari l’oncia troy.

I futures dell’oro troveranno supporto a 1.235,50 dollari l’oncia troy, il minimo dal 27 novembre e resistenza a 1.254,50, il massimo dal 29 novembre.

Il sentimento ribassista sul metallo prezioso è rimasto tale dopo i verbali del vertice di ottobre della Fed che hanno mostrato che la banca centrale potrebbe iniziare a ritirare il programma di stimolo monetario nei “prossimi mesi” se l’economia continua a migliorare come previsto.

Nel corso della giornata l’ISM rilascerà i dati sull’indice PMI manifatturiero. Gli investitori attendono inoltre il report sul PIL del 3° trimestre nonché il report sull’occupazione non agricola di novembre.

La Fed, che terrà il prossimo vertice il 17 e 18 dicembre, ha dichiarato che la tempistica della riduzione dipenderà dallo stato di salute dell’occupazione in genere e del mercato immobiliare.

I prezzi del metallo prezioso hanno perso il 5,4% a novembre, il calo più forte da giugno, poiché i dati economici USA hanno sottolineato le aspettative che la Fed inizierà a ridurre lo stimolo.

L’oro ha perso il 26% quest’anno, segnando il primo calo annuo degli ultimi 13 anni.

Sul Comex, l’argento con consegna a marzo è in calo dell’1,35% a 19,76 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a marzo è sceso dello 0,15% a 3,201 dollari la libbra.

In Cina l’indice PMI HSBC manifatturiero a 50,8 a novembre, sopra le previsioni di 50,5 e contro la stima preliminare di 50,4, ma in calo rispetto alla lettura di ottobre di 50,9.

I dati seguono di un giorno il report del governo che ha mostrato che l’indice PMI manifatturiero è rimasto stabile al massimo di 18 mesi di 51,4 a novembre, contro le previsioni di un calo a 51,1.

I traders del rame spesso seguono i numeri del settore manifatturiero come indicatori della futura crescita della domanda, visto l’ampio uso del metallo dall’industria.

La Cina è il principale consumatore al mondo di rame, ed ha rappresentato il 40% della richiesta mondiale lo scorso anno.

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