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Governo alza target deficit, punta su dialogo con Ue

Pubblicato 01.10.2019, 08:49
Aggiornato 01.10.2019, 08:51
Governo alza target deficit, punta su dialogo con Ue

ROMA (Reuters) - Il governo ha tagliato le stime di crescita e ha rivisto al rialzo gli obiettivi di deficit sia per il 2019 sia per il 2020, ribadendo l'impegno ad evitare gli aumenti di Iva e accise in programma dal prossimo gennaio.

Per quest'anno l'obiettivo di deficit è aumentato al 2,2% del Pil a fronte del 2,04% negoziato con la Commissione europea lo scorso luglio, si legge nella Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza approvata ieri sera in consiglio dei ministri.

Il target del 2020 è sempre 2,2%, dal precedente 2,1% indicato ad aprile. A legislazione vigente, comprendendo quindi l'aumento dell'Iva, l'indebitamento netto si collocherebbe l'anno prossimo all'1,4%.

Il quadro annunciato dal governo configura quindi una manovra espansiva per il 2020 pari a 0,8 punti percentuali di Pil, circa 14,5 miliardi di euro.

Resta da capire come reagirà la Commissione europea. Il disavanzo strutturale, il parametro utilizzato da Bruxelles per garantire il rispetto delle regole comunitarie, sale dall'1,2 del 2019 all'1,4% del Pil nel 2020.

Il 9 luglio scorso la Commissione aveva raccomandato una correzione strutturale di 0,6 punti di Pil nel 2020.

"Sono fiducioso in un dialogo costruttivo con l'Unione europea", ha detto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.

L'obiettivo di crescita è fissato a +0,1% nel 2019 e a +0,6% nel 2020, entrambi ridotti rispettivamente dai precedenti +0,2% e +0,8% di aprile.

Il debito pubblico salirà nel 2019 al 135,7% nello scenario programmatico dal 134,8% di fine 2018. Per gli anni successivi il rapporto debito/Pil si riduce al 135,2% nel 2020 e via via fino al 131,4% nel 2022.

La dinamica del debito include proventi da privatizzazioni pari a 0,2 punti di Pil ogni anno a partire dal 2020.

Pur avendo assicurato che l'Iva non aumenterà, Gualtieri non ha escluso "scenari di rimodulazione" che portino ad incrementare il prelievo fiscale su alcune tipologie di prodotti.

Ecco il nuovo quadro programmatico:

2019 2020 2021 2022

PIL 0,1% 0,6% 1,0% 1,0%

DEFICIT/PIL 2,2% 2,2% 1,8% 1,4%

DEFICIT STRUTTURALE (1) 1,2% 1,4% 1,2% 1,%

CORREZIONE STRUTTURALE 0,3 +0,1 0,2 0,2

DEBITO PUBBLICO 135,7% 135,2% 133,4% 131,4%

INTERESSI PASSIVI 3,4% 3,3% 3,1% 2,9%

AVANZO PRIMARIO 1,3% 1,1% 1,3% 1,5%

TARGET PRIVATIZZAZIONI 0,0% 0,2% 0,2% 0,2%

Questo invece è il quadro tendenziale:

PIL 0,1% 0,4% 0,8% 1,0%

DEFICIT/PIL TENDENZIALE 2,2% 1,4% 1,1% 0,9%

DEBITO/PIL 135,7% 134,1% 132,5% 130,4%

(1) Al netto del ciclo e delle una tantum.

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