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Il 'chip-crunch' pesa sui ricavi di Stellantis (-14%)

Pubblicato 28.10.2021, 10:27
Aggiornato 28.10.2021, 11:07
© Reuters

Di Alessandro Albano 

Investing.com - Stellantis (MI:STLA) accusa l'impatto della carenza di semiconduttori e chiude il terzo trimestre con un calo dei ricavi del 14%, ma nonostante il conteso dei chip conferma la guidance per l’intero anno. 

Tra luglio e settembre l'ex FCA ha riportato ricavi netti per 32,6 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto al terzo trimestre 2020, "con un miglior mix di modelli e prezzi netti positivi più che compensati dai minori volumi" afferma in nota il gruppo. 

Le consegne sono diminuite ad un milione e 131 mila unità, in calo del 27% su base annua principalmente per la perdita di circa 600 mila unità, pari a circa il 30% della produzione pianificata del terzo trimestre 2021, dovuta a ordini inevasi di semiconduttori, con lo stock di veicoli nuovi pari a 689 mila unità. 

"I ricavi  - ha commentato il CFO Richard Palmer - riflettono il successo della combinazione dei recenti lanci di veicoli, che includono le nuove offerte elettrificate, con importanti iniziative commerciali e industriali intraprese dai nostri team in risposta agli ordini inevasi di semiconduttori"

La casa italo-francese resta comunque leader del mercato dei veicoli commerciali in EU30 con una quota del 32,0%, mentre negli Stati Uniti la quota retail è cresciuta di 50 punti base QoQ raggiungendo l'11,5%. Mantenuta, inoltre, la leadership di mercato in Sud America, Brasile e Argentina con quote di mercato rispettivamente del 24,4%, 35,6% e 31,0%. 

Nonostante la crisi dei chip globale, il car-maker conferma le linee guida per l'intero anno che prevedono un margine operativo rettificato di circa il 10%, presupponendo che "non vi sia un ulteriore deterioramento nelle forniture di semiconduttori e che non vi siano ulteriori lockdown in Europa e negli Stati Uniti", viene precisato.

Target price

Sul titolo, Equita mantiene un rating Buy con target price a 22,6 euro mentre dal punto di vista tecnico, l'analista di Investing.com Calogero Selvaggio spiega che "da maggio il titolo si è riportato a quota 17,5 euro e successivamente a 18,5 euro ad agosto. Da lì in poi ha avuto un ribasso del 7% circa ritornando in area 17,5 euro e nonostante ciò è rimasto all'interno del canale rialzista (formatosi a gennaio 2021)".

"Il prezzo è "congestionato" tra i 17,5 euro e i 16,1 euro, si trova al confine della resistenza (17,5) che in caso di rottura proietterebbe il prezzo in area 18 euro - 18,6 euro mentre in caso di ribasso il prezzo andrebbe in area 16 euro fino ai 15 euro. Il target price nel medio - lungo periodo è sicuramente in area 20 euro", afferma l'analista. 

Ultimi commenti

indubbiamente il titolo mostra una forza rispetto sia all'indice di riferimento, sia agli altri competitor: io credo che vi siano mani forti che stanno accumulando. Ripeto la mia opinione: a me l'azienda ed il titolo piace molto, ma entrarci con un mercato ai massimi storici, una situazione finanziaria molto stressata, alla vigilia di un aumento dei tassi di interesse che potrebbe protrarsi per più trimestri, in piena crisi semiconduttori, mi sembra una mossa azzardata. Attenderò
per me trend rialzista continua
la crisi dei chip ovviamente si è fatta sentire, ma credo che target 20 sia fattibile, io sono long
vendite in calo sul 2020, ricavi in calo, nessuna buona notizia o previsione per i prossimi mesi. titolo immobile in borsa.
il titolo ha rotto la resistenza a 17,5
se rimane in quell'area ci sono buone possibilità
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