Investing.com - I principali indici statunitensi sono saliti leggermente martedì mattina, estendendo lo slancio positivo iniziato all’inizio della settimana, mentre gli investitori rimangono cauti di fronte all’incertezza sulla politica commerciale dell’amministrazione Trump.
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Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato 55 punti, pari allo 0,1%, mentre l’S&P 500 è salito di 10 punti (+0,2%) e il NASDAQ Composite è salito di 30 punti (+0,2%).
Questo rialzo ha fatto seguito alla seconda sessione consecutiva di guadagni per Wall Street, sostenuta dalle speranze che i dazi previsti da Donald Trump siano finalmente meno estesi del previsto.
Dazi: il mercato tra speranza e incertezza
Secondo Bloomberg e il Wall Street Journal, solo alcuni settori sarebbero colpiti dalle nuove tariffe che Trump intende imporre a partire dal 2 aprile, soprannominato da alcuni "giorno della liberazione". Le misure potrebbero quindi essere più mirate e meno aggressive di quanto temuto dai mercati.
Tuttavia, la retorica protezionistica della Casa Bianca rimane forte. Lunedì Trump ha ribadito l’intenzione di imporre presto dazi su automobili, prodotti farmaceutici e alluminio, mentre misure analoghe saranno applicate al legname di conifere e ai semiconduttori.
In questo contesto, i mercati attendono con attenzione l’esito dell’incontro odierno a Washington tra il Commissario europeo per il commercio e i funzionari statunitensi, nel tentativo europeo di disinnescare il conflitto commerciale transatlantico.
Nonostante i recenti guadagni, gli indici statunitensi escono da un mese particolarmente volatile, segnato dai timori per l’inflazione, i tassi di interesse e le tensioni geopolitiche. L’S&P 500 ha persino chiuso brevemente in territorio correttivo all’inizio del mese, con un calo di oltre il 10% rispetto al suo picco.
Sul fronte geopolitico, oggi sono attesi ulteriori colloqui in Arabia Saudita tra le delegazioni statunitense e ucraina, dopo i colloqui di lunedì tra Washington e Mosca. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’obiettivo di questi colloqui è stabilire un cessate il fuoco limitato nel Mar Nero, che potrebbe rilanciare un processo di pace più ampio dopo tre anni di conflitto.
Sul fronte societario, Tesla (NASDAQ:TSLA) ha guadagnato circa l’1% nonostante i dati deludenti provenienti dall’Europa. A febbraio, le vendite del produttore di veicoli elettrici sono scese di oltre il 40% in Europa, colpite dall’aumento della concorrenza e da un’immagine offuscata dalle controversie che hanno coinvolto il CEO Elon Musk.
La quota di mercato di Tesla nel continente è scesa all’1,8%, rispetto al 2,8% dell’anno precedente. Nel corso dell’intero anno, il prezzo delle azioni è sceso di oltre il 30%.
Dati economici chiave in arrivo
Gli investitori stanno ora rivolgendo la loro attenzione a una serie di importanti pubblicazioni economiche questa settimana, che potrebbero far luce sul percorso dei tassi di interesse della Federal Reserve (Fed).
Il momento clou sarà la pubblicazione di venerdì dell’indice dei prezzi PCE, l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed. Il PCE core, che esclude le voci volatili, dovrebbe essere superiore all’obiettivo del 2%, alimentando le speculazioni su un’ulteriore stretta monetaria.
Tra le altre uscite si segnalano:
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Mercoledì: vendite di case e indice dei prezzi delle case;
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giovedì: la revisione del PIL del quarto trimestre;
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martedì: l’indice di fiducia dei consumatori del Conference Board, previsto in calo.
Wall Street sembra intenzionata a voltare pagina rispetto a un mese di turbolenze, tenendo d’occhio le tensioni commerciali, i futuri dati economici e gli sviluppi geopolitici. Il tono del mercato rimane quindi cautamente ottimista, in attesa di segnali più chiari sulla direzione della politica economica statunitense nelle prossime settimane.
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