Di Geoffrey Smith
Investing.com - È difficile catturare l’attenzione della gente per la propria offerta pubblica iniziale quando ci si ritrova a competere con nomi del calibro di Uber (NYSE:UBER) e Pinterest (NYSE:PINS).
Tuttavia, due IPO in Europa questa settimana hanno confermato che il mercato è ancora vivo e vegeto, malgrado il rallentamento economico e le incertezze del continente di cui tanto si parla.
L’elvetica Stadler Rail ha persino reso di nuovo famosa per un po’ l’attività del XIX secolo di costruire treni, schizzando di oltre il 10% dal prezzo di lancio quando ha debuttato sulla Swiss SIX Exchange questa mattina.
Il successo di Stadler segue a ruota il rimbalzo persino maggiore del titolo di Network International (LON:NETW), una compagnia di pagamenti nata dall’ormai defunto gruppo di private equity del Medio Oriente Abraaj.
Network International ha segnato un’impennata del 17% nel primo giorno di scambi in Europa, con la domanda garantita dall’impegno di 300 milioni di dollari da parte di Mastercard (NYSE:MA). Alle 04:15 ET (08:15 GMT) schizza del 18% dal prezzo IPO, con la riduzione della volatilità iniziale.
L’accordo fa tornare in mente, seppur in modo debole, lo spettacolare debutto di Adyen (AS:ADYEN), altro elaboratore di pagamenti. L’olandese Adyen è stata colta in fallo dal diffuso selloff dei titoli del quarto trimestre, ma resta una delle storie di successo migliori degli ultimi anni. La scorsa settimana ha registrato un nuovo massimo storico di 730,20 euro ad azione.
Intanto, le borse europee si avviano a chiudere la settimana positivamente, sulla scia dei dati commerciali cinesi di marzo da cui è emerso che le misure di stimolo sono riuscite almeno a fermare il rallentamento della seconda economia mondiale.
Alle 04:15 ET, l’indice di riferimento Euro Stoxx 600 scende dello 0,1% a 386,88. L’indice britannico FTSE è in testa, su dello 0,3% grazie al calo della sterlina, mentre il tedesco Dax sale dello 0,1% e l’italiano FTSE MIB va su dello 0,2%, malgrado il calo dello 0,5% di Unicredit (MI:CRDI) dopo aver rivelato di essere tra le numerose banche indagate per possibili pratiche anti-concorrenza ad opera della sua divisione di trading di bond.