Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi statunitensi di questo lunedì, sebbene al di sotto del massimo della seduta nei timori per l’impennata della produzione di petrolio da scisto negli Stati Uniti.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna ad agosto si attesta a 43,30 dollari al barile alle 8:50 ET (12:50 GMT), su di 29 centesimi, o dello 0,7%. Mercoledì scorso, il greggio ha segnato il minimo dall’11 agosto di 42,05 dollari.
Intanto, il greggio Brent con consegna a settembre sull’ICE Futures Exchange di Londra è in salita di 26 centesimi a 46,01 dollari al barile, dopo aver segnato 44,35 dollari mercoledì, il minimo dal 14 novembre.
Il greggio WTI è crollato di 1,73 dollari, o del 3,9% la scorsa settimana, mentre il Brent ha registrato un crollo di 1,67 dollari, o del 3,8%. Entrambi i prezzi hanno visto delle perdite per cinque settimane di fila, il periodo più lungo dall’agosto del 2015.
Il greggio è entrato in territorio ribassista la scorsa settimana, nei timori che la ripresa della produzione di petrolio da scisto USA stia vanificando gli sforzi compiuti dagli altri principali produttori per riequilibrare il mercato.
Il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la ventitreesima volta consecutiva, secondo i dati di Baker Hughes, il periodo più lungo mai registrato.
Il numero degli impianti è salito di 11 unità a 758, sulla scia di una ripresa che dura da un anno, al massimo dall’aprile del 2014, segnale che ci sarà un nuovo incremento della produzione nazionale.
L’aumento dell’attività di trivellazione USA e della produzione di petrolio da scisto controbilancia gli sforzi compiuti dall’OPEC e dagli altri principali produttori per tagliare la produzione e supportare il mercato.
A maggio l’OPEC e altri produttori non-OPEC hanno accettato di prolungare i tagli alla produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno fino al marzo 2018.
Finora, l’accordo sui tagli alla produzione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte globali, per via dell’aumento della produzione da parte dei produttori che non prendono parte all’accordo, come la Libia e la Nigeria, e dell’incremento della produzione di petrolio da scisto USA.
Questa settimana l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati USA sulle scorte di greggio e prodotti raffinati, attesi domani e mercoledì, per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale.
Gli investitori continueranno inoltre a seguire le dichiarazioni dei principali produttori della materia prima alla ricerca di segnali positivi che confermino l’adesione ai tagli alla produzione.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna ad agosto salgono di 0,7 centesimi, o dello 0,6%, a 1,430 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna ad agosto è in salita di 1,1 centesimi a 1,390 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna ad agosto registrano un’impennata di 5,5 centesimi a 3,006 dollari per milione di BTU.