Investing.com – L’euro è tra misto ed in calo contro le principali controparti oggi, tra i timori per la crisi del debito nei paesi periferici e le preoccupazioni per la ripresa economica.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei il dollaro è salito contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,31% a 1,3065.
I timori sulla crisi del debito nella zona euro ha pesato sulla propensione al rischio. Stamane il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è schizzato al 5,8%, mentre il governo ha reiterato la fermezza nel voler ridurre il deficit del 3% del PIL del prossimo anno.
Il sentimento sull’euro è andato sotto pressione dopo i dati che mostrano un calo inaspettato per aprile della fiducia degli investitori nella zona euro, in territorio negativo per il nono mese consecutivo.
L’indice Sentix della fiducia degli investitori è sceso a meno 14,7 ad aprile, contro la lettura di meno 8,2 di marzo. Gli analisti si aspettavano un modesto miglioramento dell’indice a meno 8,1.
Gli analisti si aspettavano un modesto miglioramento dell’indice a meno 8,1.
I dati più deboli del previsto hanno acceso i dubbi sulla ripresa USA, riavviando le aspettative che Fed possa lanciare un nuovo round di allentamento quantitativo, che indebolirebbe il dollaro.
La moneta unica è salita contro la sterlina, ma è rimasta molto vicina al minimo di 3 mesi, con EUR/GBP in salita dello 0,08% a 0,8256.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che il prezzo delle abitazioni britanniche è sceso la passo più lento dal giugno 2010.
L’indice del Royal Institution of Chartered Surveyors' ha dichiarato che il prezzo destagionalizzato delle abitazioni è salito a meno 10 da meno 13 di febbraio, contro le previsioni di un modesto aumento a meno 12.
Il report fa seguito ai forti dati dei settore manifatturiero, di quello edile e del settore terziario, che avevano allentato i timori per la crescita economica.
L’euro è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,59% a 106,16.
La Banca del Giappone ha lasciato invariato il tasso di interesse vicino allo zero, lasciando inoltre invariato il programma di acquisto di asset a 30 mila miliardi di yen, in una decisione ampiamente prevista.
La moneta unica è salita contro il franco svizzero, con EUR/CHF in salita dello 0,07% a 1,2028.
Intanto la moneta unica è stata mista contro i dollari canadesi australiani e neozelandesi, con EUR/CAD in calo dello 0,15% a 1,3053, EUR/AUD in calo dello 0,03% a 1,2704 ed EUR/NZD in salita dello 0,32% a 1,5999.
Il sentimento sulle valute legate alle materie prime ha risentito di dati cinesi che mostrano un calo brusco delle importazioni a marzo, un dato che ha pesato sulle previsioni di crescita mondiale.
La Cina ha mostrato un disavanzo commerciale di 5,35 miliardi di dollari lo scorso mese, con le importazioni salite del 5,3% dopo l’aumento del 39,6% di febbraio. La Cina è il primo partner commerciale dell’Australia ed il secondo della Nuova Zelanda.
Sempre oggi i dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale francese è salita dello 0,3% a febbraio, allentando i timori per la seconda economia della zona euro.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei il dollaro è salito contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,31% a 1,3065.
I timori sulla crisi del debito nella zona euro ha pesato sulla propensione al rischio. Stamane il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è schizzato al 5,8%, mentre il governo ha reiterato la fermezza nel voler ridurre il deficit del 3% del PIL del prossimo anno.
Il sentimento sull’euro è andato sotto pressione dopo i dati che mostrano un calo inaspettato per aprile della fiducia degli investitori nella zona euro, in territorio negativo per il nono mese consecutivo.
L’indice Sentix della fiducia degli investitori è sceso a meno 14,7 ad aprile, contro la lettura di meno 8,2 di marzo. Gli analisti si aspettavano un modesto miglioramento dell’indice a meno 8,1.
Gli analisti si aspettavano un modesto miglioramento dell’indice a meno 8,1.
I dati più deboli del previsto hanno acceso i dubbi sulla ripresa USA, riavviando le aspettative che Fed possa lanciare un nuovo round di allentamento quantitativo, che indebolirebbe il dollaro.
La moneta unica è salita contro la sterlina, ma è rimasta molto vicina al minimo di 3 mesi, con EUR/GBP in salita dello 0,08% a 0,8256.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che il prezzo delle abitazioni britanniche è sceso la passo più lento dal giugno 2010.
L’indice del Royal Institution of Chartered Surveyors' ha dichiarato che il prezzo destagionalizzato delle abitazioni è salito a meno 10 da meno 13 di febbraio, contro le previsioni di un modesto aumento a meno 12.
Il report fa seguito ai forti dati dei settore manifatturiero, di quello edile e del settore terziario, che avevano allentato i timori per la crescita economica.
L’euro è sceso contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,59% a 106,16.
La Banca del Giappone ha lasciato invariato il tasso di interesse vicino allo zero, lasciando inoltre invariato il programma di acquisto di asset a 30 mila miliardi di yen, in una decisione ampiamente prevista.
La moneta unica è salita contro il franco svizzero, con EUR/CHF in salita dello 0,07% a 1,2028.
Intanto la moneta unica è stata mista contro i dollari canadesi australiani e neozelandesi, con EUR/CAD in calo dello 0,15% a 1,3053, EUR/AUD in calo dello 0,03% a 1,2704 ed EUR/NZD in salita dello 0,32% a 1,5999.
Il sentimento sulle valute legate alle materie prime ha risentito di dati cinesi che mostrano un calo brusco delle importazioni a marzo, un dato che ha pesato sulle previsioni di crescita mondiale.
La Cina ha mostrato un disavanzo commerciale di 5,35 miliardi di dollari lo scorso mese, con le importazioni salite del 5,3% dopo l’aumento del 39,6% di febbraio. La Cina è il primo partner commerciale dell’Australia ed il secondo della Nuova Zelanda.
Sempre oggi i dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale francese è salita dello 0,3% a febbraio, allentando i timori per la seconda economia della zona euro.