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Inflazione in linea con le attese, reazione positiva di Wall Street

Pubblicato 12.01.2022, 15:45
Aggiornato 12.01.2022, 16:05
© Reuters

Di Alessandro Albano

Investing.com - Reazione positiva quella di Wall Street al dato sull'inflazione statunitense, dopo che ad inizio settimana il Nasdaq 100 ha toccato il -10% dai massimi storici di novembre dopo il -2% nella sola seduta di lunedì scivolando in territorio di correzione.

Al momento, NASDAQ, Dow Jones e S&P 500 sono in rialzo tra lo 0,5% e lo 0,6% dopo un'inflazione in linea con le stime di mercato, con T-bond a 10 anni è in calo dell'1,4% ad un rendimento dell'1,722%, ed EUR/USD in rialzo dello 0,4% a 1,1408.

Secondo il Bureau Labor of Statistics, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato ad un tasso annuale del 7,0% nel mese di dicembre (come da attese di mercato), registrando l'accelerazione più veloce dal giugno 1982, rispetto al +6,8% del mese precedente, e aumentando la probabilità di un aumento dei tassi Fed nella prossima riunione di marzo.

Tuttavia, secondo David Kelly, chief global strategist di JPMorgan, "il primo trimestre dovrebbe vedere il picco dell'inflazione, con prezzi energetici più bassi e un calo dell'inflazione alimentare e automobilistica, consentendo un aumento più lento dei prezzi per il resto dell'anno".

Invece, per Ryan Sweet, economista senior presso Moody's Analytics, "la lunga lista di ragioni per cui la Fed dovrebbe iniziare a rimuovere l'accomodamento monetaria è in crescita". "L'inflazione dovrebbe decelerare rapidamente per alleviare la pressione sulla Fed e questo è altamente improbabile", ha affermato l'esperto.

In una nota, gli analisti di Oanda hanno scritto che Jerome Powell ha messo a segno "una performance decente ma il sentiment è chiaramente molto fragile e potrebbe non volerci molto per far cadere di nuovo gli investitori".

"Tre rialzi dei tassi sono ora fortemente prezzati sui mercati quest'anno, con una riduzione del bilancio forse a partire dal terzo trimestre, e anche se gli investitori potrebbero averlo già messo in conto, la situazione è estremamente fluida", hanno precisato.

Secondo i futures CME sui Fed funds, l'intervallo dei fondi federali potrebbe attestarsi tra i 100 e i 125 punti base a fine 2022, target confermati anche nelle nuove previsioni di Goldman Sachs (NYSE:GS) (NYSE:GS) ad inizio di questa settimana, con primo aumento prezzato al 75% di possibilità nell meeting del prossimo 16 marzo.

Ultimi commenti

Dicono reazione positiva , se ci sono i titoli che stanno perdendo 80% quasi tutti come si fa a scrivere questo
condivido l'opinione di Ryan Sweet, e l'opinione degli analisti di Oanda (mai sentiti questi). Un inflazione del 7% non la riassorbi in modo tanto facile, se non altro per l'effetto trascinamento che si ha su tutta la filiera produttiva. Ad oggi molti prezzi al consumo reggono ancora, ma non credo che durerà ancora per molto; con un offerta ingessata, più che aumento di prezzi c'è il problema del razionamento, vedasi mercato dei microchip. Una locuzione troppo spesso adoperata ed abusata, è "il mercato ha già prezzato"; certo forse, e dico forse il mercato ha prezzato gli aumenti del saggio di interesse sul t-bond a 10 anni, ma non certo su tutta la curva. Il problema vero è ciò che determinerà l'aumento dei tassi sul mercato, sopratutto sugli intermediari finanziari. Le banche ne beneficeranno, ma se hanno concesso prestiti ad un hedgefund che salta per posizioni prese su specifici mercati, il rischio sistemico diviene preponderante. Occhio a fidarsi del mercato che ha già "scontato"
Il mercato ha gia' prezzato i riazi dei tassi con gli indici ai massimi, dopo un rialzo pressoché 'continuo decennale. Se questa è la tendenza con l' annuncio di nuovi rialzi deivtassici dovrebbero essere fuochi di artificio in borsa noooooo? Il bond rende l' 1,70% con l'inflazione al 7, quando il suo rendimento, se equiparato all'inflazione, dovrebbe essere almeno tre volte tanto..... Se questi sono i parametri... sarei deluso se le borse americane e europee quest'anno non performassero almeno del 20%.....!
Errata corrige Dove in fondo al mio artico dico "prezzo dei bond non avrebbe potuto rimanere così basso" volevo dire " rendimento dei bond", ovviamente....
 certamente è nel giusto; tenga presente infatti che non esistono tassi flessibili ma solo ed esclusivamente "amministrati" ed è normale che sia cosi. Per questo scrivevo che quel tasso assolutamente non rispecchia l'inflazione attesa proprio perchè come dice lei è drogato dagli acquisti che ancora effettua la FED. Certo quei titoli prima o poi dovranno tornare sul mercato, e mi pare che questo al momento non sia d'interesse del mercato che "non sconta". Qualche anno fa, prima della pandemia, ci "divertimmo" a calcolare il tasso (spread) "core" del btp a 10 anni. Beh, secondo le nostra analisi, già al tempo al netto degli acquisti fatti della BCE, sul btp a 10 anni l'italia avrebbe dovrebbe pagare un saggio d'interesse che va dal 5,98% al 6,42%, cioè un tasso da default. Lo spread è calmierato dagli acquisti della BCE che ad oggi (ultima notizia certa è del 30 ottobre) detiene poco meno del 30% dell'intero debito pubblico italiano. Cosa ci faranno con quella carta?
Sono d'accordissimo con quello che Lei ha scritto...Le auguro buona giornata!
P0RC0 D10 che put4n4te
Ahahahahah che p a g l i a c c i
e meno male che ha reagito bene
di cosa parlate?
mi date um titolo sicuro per investire
ahahah
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