Di Alessandro Albano
Investing.com - L'inflazione degli Stati Uniti ha segnato nuovi massimi dall'agosto 2008, mettendo ulteriore pressione sulla Federal Reserve circa la riduzione degli stimoli monetari nella riunione del 16 giugno, sebbene per molti esperti la questione "tapering" verrà considerata man mano che ci si avvicina al meeting di Jackson Hole in agosto.
Il tasso annuale è salito al 5% nel mese maggio dal +4,2% di aprile, superando le previsioni di Investing.com del +4,7%. Secondo il Bureau Labour of Statistics, l'aumento è dovuto "alla base di partenza dello scorso anno", che ha creato un forte contesto di deflazione, all'aumento "della domanda dei consumatori", e "all'aumento dei prezzi delle materie prime".
I maggiori aumenti sono stati registrati per i prezzi del carburante (56,2%), auto e camion usati (29,7%), servizio gas (13,5%), servizi di trasporto (11,2%) e abbigliamento (5,6%).
Il tasso mensile è rallentato al +0,6% dallo 0,8% di aprile (consenso Investing +0,4%), principalmente a seguito di un aumento del 7,3% del costo delle auto e dei camion usati.
In riposta all'accelerazione dell'inflazione, il titolo degli Stati Uniti 10 anni segna un rialzo del 2,3% ad un rendimento dell'1,523%, con un aumento osservato anche sul titolo a 3 anni (+5,8% allo 0,331%) e sul quinquennale (+4,3% allo 0,777%).
Secondo JP Morgan (NYSE:JPM) Asset Management, i rendimenti del Treasury a 10 anni "tenderanno a muoversi verso il limite superiore delle aspettative di fine anno, nell’area 1,875-2,125%", con i rendimenti che "saranno guidati dall’equilibrio tra inflazione e occupazione".
Guardando l'azionario, Wall Street apre gli scambi in rialzo nonostante le indicazioni sui prezzi e l'aumento dei tassi obbligazionari, con Dow Jones in rialzo dello 0,6%, S&P 500 al +0,36%, e Nasdaq al +0,1%. Poco mosso l'indice del Dollaro in area 90, con EUR/USD in calo dello 0,3% a 1,2145 dopo l'incontro della BCE.