ROMA (Reuters) - La forte risposta di politica monetaria alla crisi economica innescata dalla pandemia ha sicuramente prodotto l'effetto di calmierare le aspettative sui rischi di una deflazione nell'area dell'euro.
Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nel corso di una intervista a un convegno in streaming del Sole 24 ore.
"Non c'è stata solo la politica di bilancio ma anche una risposta fortissima della politica monetaria. Si dice adesso che forse è difficile valutare l'impatto delle misure per riportare l'inflazione in linea con gli obiettivi, ma una cosa è certa. C'era un rischio forte di deflazione", ha detto Visco.
"Sul mercato delle opzioni over-the-counter vi sono dei dati che possono essere utilizzati per valutare quant'è la probabilità di deflazione stimata dai partecipanti a questi mercati. A marzo, fine marzo, era oltre 40% - deflazione, prezzi negativi per cinque anni, caduta dei prezzi per cinque anni - e adesso si è più che dimezzato", ha aggiunto spiegando che questo indicatore era sceso ancora più giù a inizio settembre, ma ora è un po' risalito "dopo le sorprese che ci sono state sull'inflazione che però tanto sorprese per noi non sono".
Visco ha detto anche considerati i tempi per la realizzazione e poi per la produzione e distribuzione di un vaccino contro il Covid-19, "non credo che questo avrà effetto sulla fiducia dei consumatori tale da compensare la loro propensione al risparmio precauzionale e questo può avere degli effetti sulla domanda tali da rallentare la ripresa".
Secondo il governatore di Bankitalia quindi, "il restart ci sarà ma sarà graduale e per poterlo consolidare occorrono misure di politica di stabilizzazione e di ristrutturazione dell'economia, ma soprattutto una percezione da parte di consumatori e risparmiatori di rischi dal lato sanitario fortemente ridotti".
Visco infine ha detto che le banche devono accompagnare questo processo di recupero dell'attività fornendo credito ma con attenzione, perché quando c'è una perdita su un prestito molto probabile va subito scritta in bilancio.
Il livello dei crediti deteriorati è però, dice il governatore di Bankitalia, "molto basso", citando dati di stock al netto delle rettifiche al 3% del totale crediti (6% al lordo) favorite anche dalle moratorie.
"Ci sarà sicuramente un aumento degli Npl ma credo che le stime che abbiamo letto e sentito siano tutte esagerate. Non tengono conto dei cambiamenti forti che ci sono stati nel trattamento dei crediti deteriorati e anche della concessione del credito".
(Stefano Bernabei, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)