Dal Poker di Donne nella stanza dei bottoni globale la voce seria e preoccupata di Georgieva. Bruttissimo Job Report americano, che il mercato non guarderà neppure. Le ‘economie di frontiera’ vittime predestinate della combinazione recessione da virus-calo delle commodity
UN POKER DI DONNE NELLE STANZE DEI BOTTONI, LA BULGARA GEORGIEVA FA SENTIRE LA SUA VOCE
È un nome che dobbiamo imparare a tenere a mente quello di Kristalina Georgieva, l’economista bulgara che da qualche mese ha preso le redini del Fondo Monetario Internazionale e sta mostrando di avere idee estremamente chiare sulla crisi da COVID-19. Qualche citazione di un suo intervento sulla CNBC venerdì scorso: “Non possiamo pensare di cavarcela con misure di corto respiro, sappiamo che è una crisi gigantesca, non abbiamo mai visto l’economia mondiale bloccarsi tutta insieme (…) La lunghezza e la profondità della crisi dipendono dal contenimento del virus e dalla capacità di dare risposte coordinate e efficaci alla crisi”. Non male, rispetto a una Lagarde che prima fa spallucce sullo spread salvo poi innescare la retromarcia, o a una Merkel ostinatamente asserragliata nel club dei ‘frugali’ che negano gli aiuti ai vicini di casa devastati dallo tsunami. La quarta carta del Poker di Donne nelle stanze dei bottoni dell’economia e della finanza globali, la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, che dopo qualche parola saggia si è allineata con le sua cancelliera, perdendo un’ottima occasione per risvegliare dall’ottusità suicida i partner nordici dell’Unione, che oltretutto parlano la stessa lingua...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge