ROMA (Reuters) - Taiwan ha imposto ieri il divieto di importazione di suini vivi e prodotti a base di carne di maiale dall'Italia dopo che Roma ha sospeso i voli tra i due paesi in risposta all'epidemia di coronavirus.
Il 31 gennaio l'Italia ha bloccato tutti i voli tra il paese e Taiwan, oltre a quelli con la Cina, Hong Kong e Macao per arginare la diffusione del virus.
"Cancellazione del riconoscimento dell'Italia come paese libero dalla peste suina africana", si legge nella dichiarazione pubblicata dall'ufficio di ispezione e quarantena della salute animale e vegetale di Taiwan.
L'altolà di Roma al traffico aereo non è stato accolto con favore da Taipei, che ha sollecitato il rappresentante italiano Davide Giglio a spingere per una rapida ripresa dei voli.
Anche Pechino non ha visto di buon occhio il divieto e ha fatto pressioni per farlo revocare, finora senza successo.
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha dichiarato questo mese che il blocco dei voli è una misura di emergenza.
"Lo terremo in vigore finché le autorità sanitarie e ... la comunità scientifica ci diranno che dobbiamo farlo".
Le importazioni di beni commerciali di Taiwan dall'Italia nel 2019 ammontavano a 2,6 miliardi di dollari, con macchinari, prodotti chimici, pelle, veicoli e tessuti in cima alla lista, secondo l'ufficio di rappresentanza di Taipei a Roma.
"Dopo aver condotto una valutazione della diffusione internazionale di peste suina africana, l'ufficio è giunto alla conclusione che l'epidemia sull'isola italiana di Sardegna si sta intensificando", ha detto il governo di Taiwan secondo quanto riferisce il sito web della Central News Agency, agenzia di stampa statale.