Investing.com - L’euro e la sterlina sono pressoché invariati tra loro ed in salita contro il dollaro negli scambi della mattinata europea di questo giovedì, dopo che l’Unione Europea ha deciso di rinviare la data di uscita del Regno Unito al 31 ottobre.
La decisione essenzialmente lascia la sterlina in un limbo, con la possibilità di una Brexit senza accordo ancora esistente e la prospettiva di una campagna caotica per le prossime elezioni europee. Di conseguenza, è improbabile che finisca il clima di incertezza che ha pesato sul sentimento sia delle imprese che dei consumatori nelle ultime settimane. Il Regno Unito sarà costretto ad uscire dall’UE il 1° giugno se non parteciperà alle elezioni europee.
Alle 04:10 ET (08:10 GMT), l’euro si attesta a 1,1287 dollari, su dello 0,2% rispetto a ieri sera in Europa, mentre la sterlina è scambiata a 1,3096 dollari, pressoché invariata.
È “il peggio in assoluto”, afferma Helen Thomas, Amministratore Delegato e fondatrice di Blonde Money. Spiega che “elimina le pressioni temporali per forzare una decisione ma non fornisce abbastanza tempo per chiarire le cose tramite delle elezioni o un secondo referendum”.
“Non è positivo per l’economia britannica o per gli asset britannici a lungo termine”, aggiunge Thomas.
Uno dei motivi per cui il dollaro non è salito né contro la sterlina né contro l’euro è stata la prima ammissione esplicita da parte della Federal Reserve che il prossimo intervento sui tassi di interesse USA potrebbe essere più al ribasso che al rialzo. I verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria, pubblicati ieri, affermano che, secondo vari funzionari della Fed, il livello appropriato dei tassi potrebbe “andare in qualsiasi direzione”.
Ma anche l’euro subisce l’influenza di commenti cauti da parte della banca centrale. Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha nuovamente sottolineato, durante la conferenza stampa, che la BCE farà tutto il possibile per riportare l’inflazione all’obiettivo e non ha smentito le recenti voci di un “tiering” della tassa sui depositi in eccesso della BCE come primo passo verso un taglio dei tassi nel corso dell’anno.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, segna il minimo di due settimane per poi attestarsi a 96,530 alle 04:10 ET.