Il violento rimbalzo di Shanghai e Hong Kong a spese di India e altre piazze finora favorite è una tentazione per chi vuol recuperare i danni subiti in Cina e per chi vuol scommettere su un suo ritorno
A inizio agosto era stato il Giappone a sorprendere gli investitori con il tonfo della Borsa di Tokyo e il violento rimbalzo dello yen dovuto alla brusca chiusura delle posizioni di carry trade sulla valuta nipponica a seguito di un inasprimento monetario della Banca centrale. Esattamente due mesi dopo è la volta della Cina, ma al contrario, perché la sorpresa l’ha fatta l’azionario di Shanghai e Hong Kong schizzando al rialzo dopo lunghi mesi di depressione profonda. Nel giro di pochi giorni la capitalizzazione di Shanghai è balzata a oltre 10.000 miliardi di dollari da poco meno di 8.000 a metà settembre, mentre quella di Hong Kong è salita a 6.000 miliardi da poco sotto i 4.800. Sulle due piazze decine di titoli hanno messo a segno rialzi percentuali a due e persino tra cifre. I capitali fuggiti dall’azionario cinese per traslocare in India, altre destinazioni del Sud Est asiatico e Giappone hanno fatto il percorso opposto, penalizzando proprio i mercati considerati l’alternativa a una Cina in declino.
UN COPIONE GIÀ VISTO, DOMANDE SUI PIANI DI PERCHINO
Per l’Asia non è una storia nuova ma un copione già visto, ad esempio con le Tigri Asiatiche nella seconda metà degli anni 90 del secolo scorso o con la bolla di Tokyo gonfiata a dismisura alla fine degli anni 80 per poi sgonfiarsi senza fine nei trent’anni successivi. È tornato il momento di comprare Cina cambiando cavallo rispetto a India e simili? O è il caso di correre a vendere a prezzi finalmente decenti per chi era rimasto incastrato dopo essere entrato ai massimi all’inizio di questo decennio? Quello che sembra certo è che entrambi gli schieramenti hanno il dito sul grilletto o, meglio, sulla tastiera, e quindi potremmo assistere prossimamente a nuovi movimenti violenti in entrambe le direzioni. La domanda più importante riguarda quello che ha spinto al rimbalzo l’azionario cinese, vale a dire l’annuncio delle misure di stimolo da parte di Pechino, non particolarmente dettagliato se non per il fatto che comprenderanno importanti allentamenti monetari e supporto fiscale...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge