Investing.com - Ci sono buone e cattive notizie per i mercati azionari e gli asset considerati rischiosi. A scriverlo sono gli analisti di JPMorgan (NYSE:JPM) in una nota, nel quale avvertono gli investitori dei rischi che potrebbero correre nel 2023.
Spiegando la propria posizione per l'anno in corso, fino alla fine dell'estate '22 la banca Usa pensava che la resistenza delle imprese e dei consumatori sarebbe stata in grado di resistere al significativo aumento dei tassi d'interesse, a della ricchezza e all'incertezza geopolitica globale e, di conseguenza, riteneva che acquistare i pullback degli asset fosse la strategia giusta.
Tuttavia, quando i tassi d'interesse a breve termine sono passati dal 3% al 5% e le prospettive di una distensione geopolitica si sono affievolite all'inizio dell'autunno, JPMorgan ha abbandonato la sua view positiva sul breve termine.
Secondo la banca d'affari, l'ulteriore debolezza del mercato e dell'economia può derivare "da un eccessivo irrigidimento delle banche centrali".
"La buona notizia è che le banche centrali saranno probabilmente costrette a cambiare rotta e a tagliare i tassi d'interesse nel corso del prossimo anno, il che porterà a una ripresa sostenuta dei prezzi degli asset e, di conseguenza, dell'economia, entro la fine del 2023", spiegano gli analisti.
"A quel punto, i mercati si concentreranno probabilmente sui migliori fondamentali economici e societari nel 2024 e scambieranno a livelli superiori a quelli attuali. La cattiva notizia è che ciò richiederà alle banche centrali (in primis la Fed) di tagliare i tassi d'interesse, e per far sì che questo cambio di rotta avvenga dovremo assistere a una combinazione di maggiore debolezza economica, aumento della disoccupazione, volatilità del mercato, diminuzione dei livelli degli asset rischiosi e calo dell'inflazione. È probabile che tutti questi fattori causino o coincidano con un rischio di ribasso nel breve termine", aggiungono gli esperti.
La view di JPMorgan per il 2023 si articola in due periodi: turbolenze di mercato e declino economico che portano ad un taglio i tassi di interesse, e la successiva ripresa economica e degli asset finanziari.