Di Sam Boughedda
La ripresa registrata a Wall Street mercoledì non deriverebbe da un cambio del sentiment degli investitori, ma da un'importante transazione di opzioni che avrebbe dato il via al rialzo del banchmark dopo il forte calo di inizio seduta.
Lo S&P 500 ha chiuso con un calo dello 0,2% a 3.783 punti dopo i minimi intraday registrati nel trading mattutino in area 3.720.
Secondo l'head of equity strategy di Wells Fargo (NYSE:WFC), Chris Harvey, l'operazione ha comportato l'acquisto e la vendita di opzioni call legate all'indice per un totale di 31 milioni di dollari. Fatto che, per l'analista, ha probabilmente contribuito ad alimentare il benchmark.
L'operazione riguarderebbe l'acquisto di 20.000 call option sull'S&P 500 con scadenza ottobre e prezzo d'esercizio di 4.500, 14.000 opzioni dello stesso tipo con scadenza marzo e prezzo d'esercizio di 4.300, e la vendita di 48.000 call con scadenza gennaio e strike price di 4.500. L'operazione è essenzialmente una trade su possibili guadagni dell'indice nei prossimi mesi.
In questi casi, il market maker dall'altro lato di una option trade dovrà acquistare o vendere azioni per bilanciare il posizionamento, e, a seconda dell'esposizione, il dealer potrebbe esercitare un'influenza gonfiata sul mercato a causa dell'enorme quantità di rischio da compensare.
Harvey ha riferito agli investitori, in una nota, che la compravendita di opzioni ha "probabilmente provocato il picco intraday dell'S&P 500", sebbene per altri analisti l'importo dell'operazione non è abbastanza per giustificare i movimenti del benchmark.