Investing.com - Il passaggio dalle azioni statunitensi a quelle europee ha raggiunto livelli storici, ma gli analisti di Barclays (LON:BARC) ritengono che questa tendenza potrebbe presto perdere slancio.
"La rotazione dalle azioni statunitensi a quelle europee appare eccessiva", osserva la società, con rendimenti giornalieri medi in eccesso per le azioni europee rispetto alle controparti statunitensi che hanno raggiunto "il livello più alto degli ultimi 10 anni almeno".
La banca spiega che gli investitori hanno riallocato fondi dai mercati statunitensi a causa dell’"incertezza politica USA" e verso l’Europa in previsione di "potenziali riforme fiscali europee".
Tuttavia, con le valutazioni che ora si stanno adeguando, Barclays afferma che il vantaggio relativo delle azioni europee potrebbe diminuire.
All’inizio del 2025, le azioni statunitensi venivano scambiate a multipli vicini ai massimi storici, mentre le azioni europee erano significativamente scontate.
"L’SPX è entrato nel 2025 con un P/E NTM vicino ai massimi storici, mentre la valutazione dell’SXXP era nel quartile inferiore degli ultimi 10 anni", spiega Barclays.
Gli analisti notano che questa dinamica ha guidato una rivalutazione, con l’S&P 500 che ora viene scambiato a "20,5x", vicino al suo 75° percentile storico, mentre lo Stoxx Europe 600 è rimbalzato "intorno alla mediana di lungo termine di circa 14,5x".
Barclays ritiene che il cambiamento nelle valutazioni suggerisca che "un’equa quantità di incertezza è già incorporata nelle azioni statunitensi a questi livelli".
Aggiungono che le azioni tecnologiche a grande capitalizzazione, in particolare, hanno visto i loro multipli comprimersi, con "Big Tech (~25x) e il resto del settore Tech (~23x) che vengono scambiati ai multipli NTM più bassi da oltre un anno".
Sebbene l’incertezza macroeconomica rimanga un fattore, Barclays non prevede che gli spostamenti di valutazione relativa continuino ad alimentare un’ulteriore rotazione verso le azioni europee allo stesso ritmo.
"La fiducia macro impiegherà del tempo per riprendersi, ma dubitiamo che il valore relativo possa continuare ad alimentare la rotazione verso le azioni europee da qui in avanti", concludono gli analisti.
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