Investing.com - Gli investitori hanno ritirato €4,1 miliardi dai fondi azionari globali nella settimana fino al 21 maggio, interrompendo una serie di afflussi durata otto settimane, mentre il capitale si è spostato verso obbligazioni, liquidità e criptovalute, secondo Bank of America (NYSE:BAC) (BofA).
I fondi obbligazionari hanno attratto €25 miliardi, i mercati monetari hanno aggiunto €16,1 miliardi e le criptovalute hanno registrato afflussi per €2,3 miliardi. L’oro, al contrario, ha perso €2,9 miliardi, il terzo deflusso settimanale più consistente di sempre.
I titoli tecnologici hanno registrato un’uscita record di €6,8 miliardi, principalmente legata alla liquidazione di €6,7 miliardi dell’ETF a leva FNGA.
Le obbligazioni investment-grade hanno guidato i flussi a reddito fisso con un guadagno settimanale di €13,5 miliardi, il più forte da settembre. Le obbligazioni high-yield hanno registrato un quarto afflusso settimanale consecutivo, per un totale di €1,9 miliardi, e €9,8 miliardi in quattro settimane, il massimo da novembre.
Gli afflussi nel debito dei mercati emergenti (EM) hanno raggiunto €1,7 miliardi, il miglior risultato da gennaio 2023, mentre i Treasury hanno visto un ritorno di €5,1 miliardi dopo i recenti deflussi.
Il dato più sorprendente della nota cattura la scala della spesa del governo statunitense. "Se spendessi €100 ogni secondo, ci vorrebbero 2.248 anni per eguagliare i €7,1 trilioni che il governo USA ha speso nell’ultimo anno", hanno evidenziato gli strateghi di BofA guidati da Michael Hartnett.
Gli strateghi affermano che questa traiettoria fiscale è insostenibile. I rendimenti obbligazionari superiori al 5%, sostengono, sono dannosi per l’economia statunitense altamente "finanziarizzata" e i vigilantes dei bond sono ora incentivati a punire il governo per non aver frenato debito e deficit.
Hartnett avverte che i rendimenti dei Treasury a 30 anni superiori al 5% - abbinati a un indice di forza del dollaro (DXY) sotto quota 100 - rimangono negativi per gli asset rischiosi.
Il rapporto indica anche un cambiamento strutturale nei mercati con l’affermarsi della strategia "Tutto tranne le obbligazioni". Un mercato rialzista obbligazionario durato 40 anni si è invertito, guidato da un’inflazione persistente, politica monetaria più restrittiva, spesa fiscale espansiva e strategie industriali protezionistiche, segnando una chiara rottura con l’era disinflazionistica che ha a lungo sostenuto il reddito fisso.
A livello regionale, i fondi azionari statunitensi hanno registrato deflussi per €1,8 miliardi nell’ultima settimana. I mercati emergenti hanno perso €5,5 miliardi - la loro peggiore settimana in 14 - e il Giappone ha registrato un’uscita di €4 miliardi. L’Europa è rimasta resiliente con afflussi di €400 milioni.
Per quanto riguarda i settori, Materiali, Finanziari e Tecnologia hanno guidato i deflussi.
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