Investing.com - Dalla scorsa settimana, la Germania non ha più alcuna azienda nella lista delle Top 100 per capitalizzazione di mercato. L'azienda di maggior valore del Paese - SAP (ETR:SAPG) – si trova infatti ora al 112esimo posto con circa 105 miliardi di euro di market-cap. Per fare un raffronto, in Italia il primo posto è occupato da Enel (BIT:ENEI) con circa 50 miliardi, seguita da Eni (BIT:ENI) con 38,5 miliardi.
Come evidenziato da Sandeep Rao, Head of Research di Leverage Shares, i fattori che hanno portato a questo risultato sono molteplici. In primo luogo, spiega, "la ripresa post-pandemia ha visto la Germania in ritardo rispetto alle altre principali economie dell'Eurozona. In secondo luogo, il crollo dell'euro rispetto al dollaro americano ha avuto un impatto sulle valutazioni".
Infine, aggiunge, "bisogna considerare l’instabilità della bilancia commerciale tedesca perfino all'interno dell'Eurozona, dove anche l'inflazione ha raggiunto livelli altissimi. Nel corso dell'anno, infatti, le aspettative sull'inflazione a 10 anni in Germania sono aumentate rapidamente".
Un problema ulteriore per l'economia tedesca, ed europea, è la crisi energetica, causata (in parte) dalle misure adottate dall'Unione Europea contro la Federazione Russa a causa del conflitto in Ucraina e dalle ritorsioni russe.
"Se da un lato le misure statunitensi ed europee sono state adottate per limitare il flusso di entrate alle società russe per le esportazioni di energia, dall’altro la naturale contromisura da parte russa dovrebbe essere quella di limitare i flussi di energia verso questi Paesi. A partire dall’11 luglio, il gasdotto Nord Stream 1 di Gazprom verso l'Eurozona è stato chiuso per manutenzione e rimarrà tale per 10 giorni. Si prevede che il governo russo possa prolungare la chiusura o limitare il flusso di gas una volta terminato questo periodo".
Per quanto riguarda le importazioni di gas, i Paesi europei hanno due problemi fondamentali, sottolinea la manager di Lavarage Shares. "In primo luogo, non ci sono abbastanza siti aperti per l'estrazione di gas naturale all'interno del loro territorio. In secondo luogo, considerato il gasdotto proveniente dalla Russia, non ci sono abbastanza terminali per ricevere il gas importato al di fuori della Russia".
Di conseguenza, scrive Rao nella nota di ricerca, "il divario tra il prezzo del gas in Europa e il prezzo del gas negli Stati Uniti (che hanno un buon numero di siti all'interno del loro territorio) si sta allargando sempre di più". Nell’ultimo mese, dato l'aumento dell'inflazione (sia attuale che prospettica), "il consensus degli economisti sul rapporto PIL/crescita economica nel 2023 sia per gli Stati Uniti che per l'Europa è cambiato drasticamente".