Di Mauro Speranza
Investing.com – Il terremoto odierno abbattutosi su Unicredit continua focalizzare l’attenzione degli investitori a Piazza Affari, mentre diversi istituti stanno cambiando le loro posizione sul titolo della banca.
Le azioni UniCredit (MI:CRDI) cedono oltre il 6% dopo aver avviato gli scambi in ritardo, mentre Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) continua a trarre vantaggio (+4%) dalla prospettiva di una futura operazione con l’istituto di Piazza Gae Aulenti.
La giornata si era aperta con l’annuncio tramite comunicato della rinuncia alla conferma del ruolo di Ceo per Jean Pierre Mustier allo scadere del suo mandato, aprile 2021.
Tra le ragioni annunciate da Mustier c’è la strategia del Piano Team 23, i cui pilastri “non son più in linea con l’attuale visione del cda”. In ballo, c’è ovviamente l’acquisizione di Mps spinta dal governo, mentre Mustier si era sempre dichiarato contrario a qualunque operazione di M&A.
I downgrade degli analisti su Unicredit
Da Citigroup (NYSE:C) hanno deciso un downgrade a neutral dal precedente buy sul titolo, “poiché riteniamo che il passo indietro di Mustier potrebbe aumentare l'incertezza sulla strategia del gruppo”.
Secondo questi esperti, il ceo è stato “uno strenuo sostenitore della strategia di restituzione del capitale rispetto all'M&A e il mercato vedrà nella sua partenza il principale rischio per il ruolo di UniCredit nel consolidamento italiano, a scapito del rendimento del capitale”.
Gli analisti di Fidentiis avvisano di di un “limbo” che ora si aprirà per la banca per almeno 9-12 mesi e declassano il titolo a neutral.
“A parte qualsiasi considerazione su Mps e le condizioni di un possibile accordo, il problema è che Mustier dovrebbe rimanere al suo posto fino all'aprile 2021, poi verranno nominati un nuovo CdA e un nuovo CEO, quindi dovrà essere fornito un nuovo piano aziendale e forse M&A diventerà il fulcro di quel piano”, sottolineano.
In questo caso, per la banca ci sono almeno 3 o 4 trimestri di limbo “in cui ogni opzione può essere possibile e facciamo fatica a credere che un investitore possa investire i propri soldi in UniCredit in questo contesto, oltre alle questioni relative a Covid19”.
Opinione simile da Banca Akros, per la quale dopo la rottura tra il cda e Mustier adesso “aumenta l'incertezza sulla strategia futura di UniCredit”, pertanto ribadiscono la scelta di ribadire il giudizio 'neutral'.
Per gli analisti della banca d'investimento, infatti, “la partenza di Mustier aumenta la probabilità che UniCredit passi dalla trasformazione stand alone all'integrazione nelle acquisizioni e le continue pressioni del governo italiano per l'acquisizione di una banca in difficoltà come Mps potrebbero avere successo dopo la partenza di Mustier”.