MILANO (Reuters) - Il problema delle banche in crisi non riguarda un singolo paese europeo e non pone rischi di carattere sistemico.
Lo ha detto il membro del supervisory board della Banca cenrale europea Ignazio Angeloni, intervenendo ad un convegno a Milano.
"Non vediamo i presupposti per una crisi di carattere sistemico", ha affermato Angeloni.
"Gli istituti in crisi non sono concentrati in un solo Paese, sono abbastanza distribuiti", ha aggiunto, sottolineando che si tratta di "difficoltà localizzate" in un "sistema solido" che "vanno affrontate, non drammatizzate".
"Gli strumenti ci sono", ha sottolineato. Sul tema della dismissione dei non perfoming loans, la vigilanza, ha aggiunto, è consapevole che le soluzioni richiedono tempo, ma proprio per questo è necessario procedere rapidamente.
"La soluzione non può essere rapidissima anche per le banche più colpite...c'è un trade-off tra rapidità di esecuzione e valori di realizzo. Siamo consapevoli che serve tempo, ma se è un processo lungo è bene che parta subito", ha spiegato l'esponente della vigilanza europea.
"I crediti deteriorati sono un problema significativo per le banche europee", che va affrontato indipendentemente da accantonamenti e garanzie, ha sottolineato aggiungendo che la presenza degli Npl rende le banche meno dinamiche nel concedere credito.
Affinché il bail-in, "sistema buono nel suo complesso" possa funzionare, ha poi concluso Angeloni, è necessario completare l'unione bancaria, arrivando quanto prima ad un consenso politico per l'assicurazione europea sui depositi.
(Elvira Pollina, Andrea Mandalà)