ROMA (Reuters) - La Commissione europea ha ribadito che il salvataggio delle 4 banche italiane con il fondo di risoluzione è stato una decisione delle autorità italiane e che la Ue ha diversi strumenti che gli Stati membri possono usare per affrontare i casi di crisi bancarie.
In un commento affidato a un portavoce della Commissione, Bruxelles ha quindi confermato che nella lettera inviata dai commissari Jonathan Hill e Margrethe Vestager il 19 novembre è stata chiarita la posizione legale se si usa un fondo di garanzia dei depositi a contribuzione obbligatoria per ricapitalizzare le quattro banche.
"La lettera spiega che le regole Ue sugli aiuti di Stato e la direttiva sulla risoluzione e risanamento delle crisi bancarie (Brrd) si applicano nei casi di utilizzo di fondi pubblici a sostegno di banche in dissesto. L'uso di un fondo di garanzia di depositi a contribuzione obbligatoria non è un'eccezione".
Nella lettera, che Reuters ha pubblicato integralmente, la Commissione quindi da un lato chiarisce che usare la dotazione obbligatoria del fondo interbancario dei depositi per ricapitalizzare le 4 banche avrebbe comportato un'aiuto di Stato, attivando la direttiva Brrd, ma dall'altro dice di aver dato una guidance su come strutturare un intervento di tipo privatistico.
Il riferimento, secondo una fonte che ha avuto un ruolo diretto in questa vicenda, è probabilmente alla possibilità che venisse creato un comparto separato del Fitd in cui far confluire contributi volontari. Questa strada è stata in effetti portata avanti dal Fitd ma poi ritenuta dall'Italia non percorribile nei tempi richiesti.