Investing.com - Le azioni di Apple Inc (NASDAQ:AAPL) sono crollate nelle contrattazioni pre-apertura di venerdì a seguito della minaccia del presidente Trump di imporre una tariffa del 25% sui prodotti dell’azienda se non vengono fabbricati negli Stati Uniti. L’annuncio ha influenzato anche i futures azionari statunitensi, che hanno registrato cali dall’1,2% all’1,7%.
Alle 14:40, le azioni Apple sono in calo del 3,2%. I futures dell’S&P 500 sono scesi dell’1,4% e i futures del Nasdaq 100 dell’1,7%.
Il Presidente ha espresso le sue richieste su Truth Social, insistendo sul fatto che gli iPhone venduti negli Stati Uniti dovrebbero essere prodotti a livello nazionale piuttosto che all’estero. "Ho informato da tempo Tim Cook di Apple che mi aspetto che i loro iPhone che saranno venduti negli Stati Uniti d’America vengano fabbricati e costruiti negli Stati Uniti, non in India o in qualsiasi altro luogo. Se non fosse così, una tariffa di almeno il 25% dovrà essere pagata da Apple agli Stati Uniti. Grazie per l’attenzione a questo argomento!", ha scritto Trump.
Questo sviluppo arriva mentre il principale fornitore di Apple, Foxconn (SS:601138), avrebbe in programma di investire 1,5 miliardi di dollari in un nuovo stabilimento a Tamil Nadu, in India, per produrre moduli display per iPhone. La mossa fa parte della strategia di Apple per diversificare la sua catena di approvvigionamento, che attualmente si estende a paesi come Vietnam e Malesia, con l’India che diventa un focus significativo di questi sforzi.
Nonostante le minacce di Trump, gli analisti rimangono scettici sul fatto che Apple possa produrre iPhone negli Stati Uniti nel breve periodo, e senza che il prezzo del dispositivo aumenti vertiginosamente.
"La pressione dell’amministrazione Trump su Apple per costruire la produzione di iPhone negli Stati Uniti, come abbiamo discusso, porterebbe a un prezzo dell’iPhone che è inaccettabile per Cupertino e si tradurrebbe in prezzi degli iPhone di circa 3.500 dollari se fossero prodotti negli Stati Uniti, il che non è realistico poiché ci vorrebbero da 5 a 10 anni per spostare la produzione negli Stati Uniti", ha commentato l’analista di Wedbush Dan Ives dopo la notizia. "Crediamo che il concetto di Apple che produce iPhone negli Stati Uniti sia una favola che non è fattibile."
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