Investing.com - Secondo un nuovo rapporto di Shell (LON:SHEL) Plc, inizialmente pubblicato da Bloomberg, l’intelligenza artificiale potrebbe determinare un importante cambiamento nella domanda energetica globale e negli sforzi di riduzione delle emissioni di carbonio.
Il report sottolinea il potenziale dell’intelligenza artificiale nell’accelerare la produttività, in particolare attraverso l’automazione del settore manifatturiero, contribuendo al contempo a dimezzare l’intensità di carbonio del sistema energetico entro il 2050.
Secondo Bloomberg, Shell prevede che la domanda di petrolio continuerà a crescere di tre-cinque milioni di barili al giorno fino al 2030, prima di raggiungere un picco e diminuire gradualmente.
Il consumo di gas naturale dovrebbe aumentare fino al 2040, mentre l’uso petrolchimico potrebbe estendersi fino al 22° secolo. Nel frattempo, si prevede che il carbone smetterà di crescere come fonte di energia prima del 2030 e che il gas naturale lo seguirà entro il 2035, secondo quanto riportato da Bloomberg.
Il rapporto segna il primo outlook energetico globale di Shell in due anni e la prima volta che ha preso in considerazione l’intelligenza artificiale nelle sue proiezioni.
Sebbene gli scenari delineati non rappresentino la strategia aziendale di Shell, tutti prevedono che le temperature globali supereranno l’obiettivo di 1,5°C fissato dall’Accordo di Parigi del 2015.
Tuttavia, Shell vede l’intelligenza artificiale come un elemento chiave per accelerare la decarbonizzazione in tutti i settori, dai trasporti alla produzione. Il rapporto sottolinea che il raggiungimento di emissioni nette zero entro il 2050 richiederà l’adozione diffusa di tecnologie di gestione e rimozione del carbonio.
Con la crescente influenza dell’IA, il panorama energetico potrebbe subire una trasformazione nei prossimi decenni: gli scenari di Shell prevedono un’elettrificazione generalizzata del sistema energetico e un mondo in cui le tecnologie di rimozione del carbonio saranno su scala più ampia.