Investing.com - I prezzi al consumo in Italia stimati dall'Istat segnano un aumento dello 0,1% nel mese di gennaio, tornando così a salire dopo il negativo dato precedente (-0,1%), rispettando le previsioni degli analisti. Su base annuale, invece, a gennaio l’inflazione vede un calo e scende allo 0,9% mentre il dato precedente arrivava a 1,1%.
Secondo l'Istat, il "rallentamento dell'inflazione è imputabile prevalentemente alla decelerazione dei prezzi dei Beni energetici sia nella componente regolamentata (da +10,7% di dicembre a +6,9%) sia in quella non regolamentata (da +2,6% a +0,3%); tale dinamica è stata in parte mitigata dall’accelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, che passano da +0,6% a +2,3%, e in misura minore dei Beni alimentari non lavorati (da +1,3% a +1,8%)".
"Il lieve aumento su base congiunturale dell’indice generale (+0,1%)", prosegue l'Istat, "è dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,3%), quasi completamente bilanciato dal calo dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-1,4%), quest’ultimo per lo più dovuto a fattori di carattere stagionale".
Il calo nel nostro paese segue l’andamento dei dati europei relativi ai prezzi alla produzione appena rilasciati, che hanno visto un -0,8% su base mensile (dicembre), dato peggiore rispetto alle previsioni, così come quello annuale al 3%, segnando una frenata superiore alle previsioni (+3,2%).
I dati sui prezzi rilasciati questa mattina dall’Istat arrivano dopo quelli negativi sul Pil italiano diffusi la settimana scorsa, che avevano visto l’Italia entrare in recessione tecnica.
In calo anche i prezzi italiani armonizzati a quelli europei, con il mese di gennaio che ha visto un decrescita dell’1,7% (dato previsto 1,9%), così come quelli su base annuale, segnando un +0,9% mentre il dato precedente arrivava a 1,2%