ROMA (Reuters) - Il Tar del Lazio (MI:LAZI) ha respinto oggi un ricorso di Tim (MI:TLIT) contro un provvedimento Antitrust del marzo 2020 con il quale l'autorita' aveva inflitto una multa da 116 milioni di euro all'azienda, accusandola di avere realizzato una strategia tesa a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga.
Il procedimento giunto al vaglio dei giudici amministrativi aveva preso avvio da alcune segnalazioni inviate all'Autorità a partire dal 2017 da Infratel Italia, Enel (MI:ENEI), Open Fiber, Vodafone (LON:VOD) Italia, Wind Tre, Fastweb e dall'Associazione Italiana Internet Provider.
Tra i motivi del ricorso, Tim contestava l'individuazione del 'mercato rilevante' operata dall'Agcm, nonché la propria posizione dominante sul mercato dell'intero territorio nazionale. Per il Tar, però, "l'individuazione del mercato rilevante delineata nel provvedimento impugnato si sottrae alle censure proposte, in quanto l'analisi del contesto di mercato su cui hanno influito le condotte contestate è stata operata approfonditamente e giungendo a conclusioni del tutto coerenti con gli elementi emersi dall'istruttoria svolta"; e sotto il profilo della posizione sul mercato "l'Autorità ha correttamente concluso che la posizione dominante di Tim nei mercati rilevanti fosse sussistente".
(Valentina Consiglio, editing Stefano Bernabei)