Investing.com Da inizio anno i mercati azionari evidenziano forte volatilità. Prima per l’inflazione che ha costretto le principali banche centrali ad alzare i tassi più rapidamente del previsto. Poi la guerra in Ucraina con importanti sanzioni e variazioni alle politiche, nonché problemi alle forniture di commodity.
Ora gli investitori si chiedono che cosa li attende. Molti esperti suggeriscono l’acquisto “a prezzi stracciati” per approfittare delle vendite, ma Gene
Podkaminer e Miles Sampson di Franklin Templeton Investment Solutions si chiedono se sia sempre ragionevole adottare un comportamento di questo tipo e mettono in guardia contro una prematura messa in atto di questa strategia.
L’impatto della geopolitica
I due esperti di Franklin Templeton avvertono che non esiste un manuale per l’asset allocation adatto a qualsiasi situazione. Benché “acquistare a prezzi stracciati” sia una pratica molto comune, hanno riscontrato che le performance di azioni e commodity sono molto diverse dopo un avvenimento geopolitico. Occorre tener conto della possibile durata e dell’impatto a livello regionale, e in caso di eventi globali e di lunga durata vi sono maggiori probabilità di turbolenze.
A parere di Franklin Templeton la guerra fra Russia e Ucraina può essere definita a tutti gli effetti un evento geopolitico globale con implicazioni a lungo termine. Altro fattore importante è il contesto macro, oggi sempre più fragile per quanto riguarda gli asset rischiosi. L’analisi della performance degli asset dopo un evento geopolitico e il conseguente deterioramento del contesto macro induce a preferire un approccio cauto e flessibile agli asset rischiosi.
Sono molti i motivi per cui la performance può variare dopo un evento geopolitico, come imprevedibili attacchi terroristici, cambiamenti di regime, controversie locali sui territori, guerre globali. La maggior parte di queste crisi porta conseguenze sono molto differenti che si sviluppano nei contesti politici e macroeconomici più disparati.
Il quadro di riferimento di Franklin Templeton per stabilire l'asset allocation in caso di eventi geopolitici eterogenei tiene conto della possibile durata e dell’impatto a livello regionale. In caso di eventi globali e di lunga durata vi sono maggiori probabilità di sconvolgimento delle dinamiche di domanda e offerta e, quindi, dell’andamento degli asset.
Molti eventi geopolitici sono localizzati e hanno vita breve, mentre alcuni hanno conseguenze globali o di lunga durata ma solo pochi presentano entrambe le caratteristiche. Anche se al momento i combattimenti sono circoscritti all’Ucraina e ai confini con la Russia, secondo Franklin Templeton il conflitto ha implicazioni a livello mondiale. Le sanzioni imposte alla Russia hanno amplificato le ripercussioni della guerra, e anche il rincaro delle commodity, che interessa vari settori, ha conseguenze di portata globale.
Anche oltre la fine del conflitto
Podkaminer e Sampson ritengono che vi siano diverse implicazioni a lungo termine che dureranno ben oltre la fine dei combattimenti. La guerra ha messo in luce la dipendenza energetica dell’Europa e ha accelerato la transizione verso altri fornitori, mentre si sono moltiplicati gli investimenti in energie alternative e pulite.
Sul piano geopolitico, il conflitto ha ulteriormente compattato i Paesi NATO e aumentato il divario con la Russia. Nel lungo periodo, il riorientamento rispetto alla globalizzazione probabilmente accelererà, e il mantra del “just in time” potrebbe trasformarsi in “just in case”.
Un’altra spiegazione della dispersione della performance è data dalle sostanziali modifiche del quadro macroeconomico in caso di eventi geopolitici di portata storica. La guerra si inserisce in un contesto inflazionistico e di rallentamento della crescita e ha intensificato entrambe le tendenze.
Come se non bastasse, sottolineano Podkaminer e Sampson, le stime sulla politica monetaria sembrano sempre più incerte. Quasi tutte le grandi banche
centrali, eccezion fatta per Cina e Giappone, dovrebbero inasprire i tassi entro fine anno, in alcuni casi di parecchio, come nel caso della Fed.
Azionario americano meglio dell'europeo
Franklin Templeton mantiene le distanze dall’azionario europeo preferendo invece l’America settentrionale, posizionata in modo più favorevole in termini di forniture energetiche e meno esposta alle conseguenze della guerra. Le piazze azionarie delle aree emergenti sembrano ancora vulnerabili, dato che subiscono gli effetti delle problematiche lungo le filiere e del rallentamento della crescita cinese.
In ambito fixed income, Franklin Templeton detiene una modesta esposizione alla duration delle obbligazioni governative dei Paesi avanzati, mentre sul credito preferisce le duration inferiori, come gli high yield e i prestiti bancari, riscontrando un discreto valore nel debito emergente in valuta forte e investendo preferibilmente nei titoli di Stato della Cina.
Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento.