Investing.com - Guardando al passato, per un portafoglio bilanciato la contemporanea discesa di azioni e obbligazioni è stata seguita nell’81% dei casi da una rapida fase di recupero. Quest’anno si verifica un’anomalia: sono scese entrambe perché ai timori di stretta monetaria si sono aggiunti quelli di recessione.
Le notizie negative sembrano un flusso continuo: la guerra in Ucraina, l’impatto delle sanzioni alla Russia sull’economia europea, la politica Zero Covid cinese, tutto alimenta un’inflazione che ancora non mostra rallentamenti.
Non solo notizie negative
In un commento titolato “Discesa parallela”, Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS (NYSE:UBS) WM Italy, osserva che in realtà non tutte le notizie sono negative. Ad esempio, le trimestrali sono state brillanti con l’80% delle aziende americane ed europee che ha battuto le stime. Per le
banche centrali la priorità è il contrasto all’inflazione, ma non significa che le priorità non possano cambiare se le condizioni economiche dovessero deteriorarsi, secondo Ramenghi.
Se nella seconda metà di maggio la tendenza alla ‘discesa parallela’ di azioni e bond non si invertirà, sarà la prima volta dal settembre 1981 che si verifica una perdita annua simultanea delle due asset class.
Ramenghi osserva che il posizionamento sul mercato è cambiato profondamente da inizio anno. Sulla base dei dati interni di UBS WM gli investitori istituzionali presentano un sottopeso nei confronti dell’azionario americano pari a quello de la crisi del 2008. La teoria assume che i mercati siano efficienti e
riflettano tutte le informazioni, ma nel breve possono verificarsi distorsioni.
Ramenghi ipotizza che la discesa dell’azionario possa essere accentuata dagli algoritmi che reagiscono alla volatilità con un effetto pro-ciclico, per cui più sale più vendono facendola salire ulteriormente. Una diminuzione della volatilità sarebbe un volano in senso opposto. Un altro fattore citato da Ramenghi è la leva finanziaria accumulata sui mercati in tanti anni di liquidità illimitata, ed è possibile che in un contesto di tassi in rialzo ed elevata volatilità molti investitori stiano vendendo per ridurre l’indebitamento o siano costretti a farlo.
Capacità di adattamento
Nessuno può escludere che gli scenari negativi che preoccupano il mercato si sovrappongano, o prevedere la durata della guerra, o stimare quando l’inflazione comincerà a scendere. Ma come a marzo 2020, osserva Ramenghi non bisogna dimenticare due importanti lezioni dell’economia moderna. La prima è la forte capacità di adattamento di imprese, famiglie e governi. Politiche di Stati e banche centrali, abitudini di consumo e modelli produttivi possono cambiare rapidamente, proprio come avvenuto nella pandemia, ristabilendo un equilibrio.
La seconda è l’importanza delle dinamiche preesistenti agli shock. Le problematiche strutturali degli ultimi due decenni potrebbero aver portato a un’inflazione sin troppo bassa, ed essendo ancora presenti, anche in considerazione dell’enorme indebitamento degli Stati, è difficile secondo Ramenghi immaginare che i rialzi dei tassi superino le aspettative dei mercati.
Non tradire la propria strategia
Per tutte queste ragioni, l’investitore di lungo termine dovrebbe guardare oltre il difficile inizio d’anno senza tradire la propria asset allocation strategica. Anche perché le valutazioni azionarie si sono portate a livelli che non si vedevano da tempo. Il multiplo degli utili attesi sul mercato americano è di 17,3 volte contro una media a 10 anni di oltre 18 volte.
Guardando al passato, la contemporanea discesa di azioni e obbligazioni è stata seguita nell’81% dei casi da un rapido recupero, considerando il classico portafoglio bilanciato 60/40. La storia non necessariamente si ripete, sottolinea in conclusione l’esperto di UBS WM, ma “la pazienza e la visione di lungo termine spesso vengono ricompensate dai mercati finanziari”.
Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento.