MILANO, 6 maggio (Reuters) - Piazza Affari archivia un'altra
seduta in profondo rosso, con l'indice principale che si
conferma sui minimi dal 16 luglio 2009, quando era partito un
lungo movimento rialzista.
I mercati rimangono in tensione a causa del rischio che la
crisi del debito della Grecia contagi l'intera zona euro,
partendo dai Paesi periferici. Un contributo ad alimentare la
pressione è arrivato da un commento di Moody's sull'esposizione
al virus greco delle banche di Portogallo, Spagna, Italia,
Irlanda e Gran Bretagna.
L'Italia, poi, ha risentito delle voci di mercato su un
possibile downgrade da parte di S&P. "Paghiamo il
rischio-Paese", sintetizza un trader. "C'è un panico
generalizzato", fa eco un altro.
Risultato: banche pesanti e, di conseguenza, Milano
nettamente peggior listino europeo.
"E' un problema politico", argomenta uno strategist secondo
cui "Grecia, Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda hanno un
assetto delle finanze pubbliche che non è più sostenibile".
In chiusura, l'indice FTSE Mib <.FTMIB> ha perso il 4,27%, a
19.483,93 punti, dopo aver aver segnato un minimo di 19.078,07
punti: non accadeva dal luglio scorso che venisse violata la
soglia dei 20.000 punti. L'AllShare <.FTITLMS> è arretrato del
4,04% e il MidCap <.FTITMC> del 2,94%. Volumi per un
controvalore di circa 5,5 miliardi di euro.
* A picco il settore bancario: il paniere europeo ha
lasciato sul terreno il 4,33%. A Milano, MEDIOBANCA è
caduta dell'8%, dopo aver segnato intraday un minimo di 5,88
euro, punto più basso da fine marzo 2009. INTESA SANPAOLO
ha ceduto il 7,73%: un dealer ipotizza che la picchiata
del gruppo guidato da Corrado Passera (che ha rinnovato il
minimo da luglio 2009 a 1,9410 euro, violando la soglia dei 2
euro, che teneva dall'aprile 2009) sia attribuibile, oltre alla
situazione generale dei mercati, alla battaglia fra i soci sulla
governance. Male anche BANCO POPOLARE (-6,35%), POP
MILANO (-6,2%), MONTEPASCHI (-6,61%) e UBI
(-6,79%). UNICREDIT ha tenuto a lungo,
crollando nel pomeriggio: -7,42%, con un minimo intraday di
1,6170 euro, punto minimo dal luglio 2009.
* Restando ai finanziari, pesanti gli assicurativi. Da
sottolineare che le compagnie italiane hanno significativamente
fatto peggio dello stoxx europeo <.SXIP> (-2,82%): UNIPOL
ha lasciato sul terreno il 5,34%, FONDIARIA-SAI
il 5,3% e GENERALI il 5,27%. Il titolo del
Leone di Trieste è sceso sino a 13,85 euro, nuovo minimo dal
luglio 2009.
* TELECOM ITALIA ha ceduto il 6,23%, spingendosi
sino a 0,9265 euro; il titolo si è stabilmente portato sotto
quota 1 euro, soglia che non veniva violata dal luglio scorso.
Debole sin dalla mattinata, Telecom è peggiorata dopo la
pubblicazione dei risultati del primo trimestre. Sebbene l'utile
sia cresciuto del 30% e il gruppo guidato da Franco Bernabè
abbia confermato gli obiettivi del piano triennale, secondo un
trader "il debito è un po' peggiore delle attese" e "i ricavi
wireline sono calati del 4,8%".
* Al listino italiano, evidenziano gli operatori, è mancato
il supporto dei comparti difensivi, energetici e utilities in
primis. ENI , ieri protagonista di una buona
performance, ha terminato in ribasso del 3,4%. A2A ha
perso il 3,21% ed ENEL il 2,58%.
* A lungo positiva, FIAT ha ceduto nel pomeriggio:
-1,88%. Il Lingotto aveva beneficiato dell'upgrade di Nomura,
che ha portato il rating a "neutral" da "reduce". In una nota,
il broker scrive che "le condizioni di mercato solide in Brasile
e il miglioramento dell'outlook di Cnh porta ad un miglioramento
potenziale della guidance 2010 sul trading profit fornita dal
management", ovvero 1,1-1,2 miliardi.
* Corsa solitaria per PIRELLI (+1,17%), premiata
per l'operazione di spin-off degli asset immobiliari.
* Positiva BULGARI (+0,66%), che ha beneficiato
dei risultati di Hermes .
* Tra le mid cap, RECORDATI chiude nettamente
positiva +2,15% anche se sotto massimi dopo i risultati
trimestrali e i progetti al 2012.