Investing.com - I mercati azionari europei sono in calo questo venerdì; nel tentativo di raggiungere un accordo per la Grecia, intanto i timori sulla politica fiscale continuano a pesare sul sentimento dei mercati.
Durante la mattinata degli scambi europei, l’EURO STOXX 50 ha segnato -0,29%, il francese CAC 40 ha segnato -0,05% mentre il tedesco DAX 30 ha
segnato -0,54%.
I timori per la gestione della crisi del debito in Grecia sono ricomparsi dopo che il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha dichiarato che la prossima settimana potrebbe essere ancora troppo presto per prendere una decisione su un successivo aiuto ad Atene, nonostante il voto per le nuove misure di austerity.
Il presidente della BCE Mario Draghi ha chiesto alla Grecia di portare avanti le riforme di austerity, aggiungendo che la BCE “in linea di massima ha terminato” di contribuire nei finanziamenti alla Grecia.
Il sentimento dei mercati continua a risentire dei timori sullo scoglio fiscale statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe interferire sulla crescita USA e sulla crescita globale.
I titoli finanziari sono in calo, con le francesi, con la francese BNP Paribas che segna -0,52%, mentre le tedesche Deutsche Bank e Commerzbank segnano rispettivamente -2,22% e -4,37%.
Al ribasso anche i titoli delle banche periferiche, con le italiane Unicredit e Intesa Sanpaolo che segnano rispettivamente -1,11% e -1,48%, mentre le Spagnole BBVA e Banco Santander hanno segnato -0,96% e -1,15%.
Un calo dell’1,07% per Lafarge, sebbene abbia presentato degli utili al netto di interessi, tasse, svalutazione e ammortamento in aumento di 1,07 miliardi di euro dall’1,07 miliardi dell’anno precedente.
A Londra il FTSE 100 legato alle materie prime ha segnato -0,15%, a causa dei cali nel comparto minerario e petrolifero.
Il colosso minerario Rio Tinto indica un calo dello 0,08%, mentre il rivale Eurasian Natural Resources ha mostrato un calo del 2,36%, mentre i produttori di rame Xstrata and Kazakhmys sono scesi rispettivamente dello 0,18% e dello 0,97%.
Il colosso di petrolio e gas Anglo American sono al ribasso, con i titoli in calo dello 0,89%, mentre BP è sceso dello 0,80%.
I titoli finanziari britannici sono in calo. HSBC Holdings segna -0,42%, mentre Lloyds Banking indica -0,55%; infine Barclays e Royal Bank of Scotland indicano rispettivamente un calo dello 0,15% e dello 0,13%.
Negli Stati Uniti, i mercati azionari indicano un’apertura positiva. I futures Dow Jones Industrial Average hanno indicato un aumento dello 0,04%, i futures S&P 500 hanno indicato un aumento dello 0,14%, mentre i futures Nasdaq 100 hanno indicato un calo dello 0,24%.
Sempre venerdì i dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale in Francia è scesa del 2,7% a settembre, molto di più rispetto al previsto calo dell’1%, dopo un aumento dell’1,9% nel mese precedente.
In Italia i dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale è scesa dell’1,5% contro le aspettative di un calo dell’1,4%, e dopo un aumento dell’1,7% nel mese precedente.
Nel corso della giornata, gli USA produrranno un report preliminare sul sentimento dei consumatori dell’ Università del Michigan.
Durante la mattinata degli scambi europei, l’EURO STOXX 50 ha segnato -0,29%, il francese CAC 40 ha segnato -0,05% mentre il tedesco DAX 30 ha
segnato -0,54%.
I timori per la gestione della crisi del debito in Grecia sono ricomparsi dopo che il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha dichiarato che la prossima settimana potrebbe essere ancora troppo presto per prendere una decisione su un successivo aiuto ad Atene, nonostante il voto per le nuove misure di austerity.
Il presidente della BCE Mario Draghi ha chiesto alla Grecia di portare avanti le riforme di austerity, aggiungendo che la BCE “in linea di massima ha terminato” di contribuire nei finanziamenti alla Grecia.
Il sentimento dei mercati continua a risentire dei timori sullo scoglio fiscale statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe interferire sulla crescita USA e sulla crescita globale.
I titoli finanziari sono in calo, con le francesi, con la francese BNP Paribas che segna -0,52%, mentre le tedesche Deutsche Bank e Commerzbank segnano rispettivamente -2,22% e -4,37%.
Al ribasso anche i titoli delle banche periferiche, con le italiane Unicredit e Intesa Sanpaolo che segnano rispettivamente -1,11% e -1,48%, mentre le Spagnole BBVA e Banco Santander hanno segnato -0,96% e -1,15%.
Un calo dell’1,07% per Lafarge, sebbene abbia presentato degli utili al netto di interessi, tasse, svalutazione e ammortamento in aumento di 1,07 miliardi di euro dall’1,07 miliardi dell’anno precedente.
A Londra il FTSE 100 legato alle materie prime ha segnato -0,15%, a causa dei cali nel comparto minerario e petrolifero.
Il colosso minerario Rio Tinto indica un calo dello 0,08%, mentre il rivale Eurasian Natural Resources ha mostrato un calo del 2,36%, mentre i produttori di rame Xstrata and Kazakhmys sono scesi rispettivamente dello 0,18% e dello 0,97%.
Il colosso di petrolio e gas Anglo American sono al ribasso, con i titoli in calo dello 0,89%, mentre BP è sceso dello 0,80%.
I titoli finanziari britannici sono in calo. HSBC Holdings segna -0,42%, mentre Lloyds Banking indica -0,55%; infine Barclays e Royal Bank of Scotland indicano rispettivamente un calo dello 0,15% e dello 0,13%.
Negli Stati Uniti, i mercati azionari indicano un’apertura positiva. I futures Dow Jones Industrial Average hanno indicato un aumento dello 0,04%, i futures S&P 500 hanno indicato un aumento dello 0,14%, mentre i futures Nasdaq 100 hanno indicato un calo dello 0,24%.
Sempre venerdì i dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale in Francia è scesa del 2,7% a settembre, molto di più rispetto al previsto calo dell’1%, dopo un aumento dell’1,9% nel mese precedente.
In Italia i dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale è scesa dell’1,5% contro le aspettative di un calo dell’1,4%, e dopo un aumento dell’1,7% nel mese precedente.
Nel corso della giornata, gli USA produrranno un report preliminare sul sentimento dei consumatori dell’ Università del Michigan.