SIENA (Reuters) - Il gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone controlla poco meno del 10% del capitale del Monte dei Paschisecondo quanto dichiarato in apertura dell’assemblea dei soci a Siena.
Il capitale presente è pari al 73,59% e dovrà esprimersi sull’aumento di capitale che serve al Monte per finanziare la sua offerta di scambio ostile da 12,5 miliardi di euro ai prezzi attuali, per conquistare Mediobanca (BIT:MDBI).
Oltre a Caltagirone, sono attesi a favore dell’aumento anche gli altri principali azionisti del Monte, il Mef (11,7%), Delfin (circa 9,8%) Banco Bpm (BIT:BAMI) (5%), Anima (BIT:ANIM) (4%) e le casse previdenziali dei medici Enpam (che ha poco meno del 2%) e di ingegneri e architetti Inarcassa (che ha circa il 3%).
A questo gruppo di soci, che copre poco più del 45% del capitale, si possono sommare le azioni di investitori istituzionali che hanno espresso adesione all’aumento come Norges, Pimco e Algebris e si supera il 50%.
Il voto sull’aumento di capitale richiede una maggioranza qualificata di due terzi del capitale e se le azioni che voteranno questa delibera in sede straordinaria saranno queste, Mps (BIT:BMPS) dovrebbe avere incassato il via libera per procedere con l’operazione.
"Penso che questa assemblea sia destinata segnare una tappa molto importante nel percorso di sviluppo industriale e strategico della nostra banca", ha detto l’AD del Montepaschi Luigi Lovaglio intervenendo davanti ai soci.
"Penso che i risultati che abbiamo raggiunto, con molto lavoro, passione e disciplina, mostrino che la nostra banca è più che pronta per guidare un nuovo processo di sviluppo industriale", ha detto in riferimento all’offerta su Mediobanca.
Monte dei Paschi ha annunciato a gennaio una Ops per tutte le azioni di Piazzetta Cuccia, sorprendendo gli investitori con una mossa audace che contrappone la banca toscana, che il Tesoro ha salvato dal fallimento e ha rilanciato, a uno dei nomi più storici della finanza italiana.
L’offerta di acquisto è una delle tante offerte ostili che stanno scuotendo la finanza italiana, con le banche che dopo aver precedentemente liberato i loro bilanci dai crediti inesigibili, negli ultimi anni hanno goduto di profitti record grazie all’aumento dei tassi di interesse, e ora si stanno preparando a un rallentamento dei ricavi con la fine della stretta monetaria della Bce.
(Valentina Za, in redazione Stefano Bernabei, editing Claudia Cristoferi, Andrea Mandalà, Antonella Cinelli)