Investing.com – Proseguono le trattative tra i vertici del Ministero dell’Economia e le autorità europee sulla vicenda Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS).
La questione ruota intorno alla scissione di 10-14 miliardi di crediti deteriorati in possesso dell’istituto senese, sulla quale la Direzione della Concorrenza dell’Unione europea attende una proposta dal Ministero.
Le autorità europee potrebbe decidere di ridurre la quota da dismettere tra il 70% e 80%, puntando a portare l’Npe ratio di Mps (MI:BMPS) intorno al 5%, rendendo più ‘appetibile’ al mercato l’acquisto delle azioni della banca.
Secondo Equita, la cessione di 11,5 miliardi di Npl porterebbe l’Npe proprio al 5%, mentre il CET1 scenderebbe a 11,1% rispetto al precedente 11,9%.
“L'operazione faciliterebbe in maniera determinante anche scenari di aggregazione”, spiegano gli analisti dell’istituto, “garantirebbe la diluzione dell'NPE ratio a qualsiasi altra banca che si candidasse ad un deal'. D'altra parte per adesso Equita continua a consigliare cautela (Hold) sulle azioni della banca senese”.
Intanto, si attende l’insediamento del commissario Margarethe Vestager cui tocca il compito di decidere sull’esistenza o meno di aiuti di Stato e i possibili effetti distorsivi sulla concorrenza. La decisione, comunque, dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno, quando il Tesoro dovrà dismettere la propria quota (68%) detenuta in Mps (MI:BMPS).
Secondo indiscrezioni diffuse dal Sole 24 Ore, resta il disaccordo sul prezzo delle azioni, che secondo Mps (MI:BMPS) dovrebbero essere più vicino ai valori di bilancio della banca, mentre per l’Unione europea dovrebbero avvicinarsi a quelli di mercato.
Secondo Oliver Wyman, però, l’operazione “sarebbe distorsiva della concorrenza se effettuata a valor di carico”, pertanto non è da escludere l’introduzione di un meccanismo di compensazione, aggiunge il Sole 24 Ore.
A Milano, intanto, il titolo Mps (MI:BMPS) resta negativo, anche se a metà mattinata riesce a recuperare dal -1% iniziale, sulla scia di uno sprint del Ftse Mib (+0,70%) e degli altri indici europei, il Dax (+1,%) tra tutti.