MILANO (Reuters) - Risale oggi tutto il comparto dei bond bancari subordinati italiani, con Mps in testa, dopo le forti vendite subite nella seduta di ieri.
Ad innescare i riacquisti, in un mercato che resta comunque sottile, sono il netto rimbalzo dei titoli bancari a Piazza Affari e le ricoperture da parte degli investitori.
Attorno alle ore 12,15, con un titolo che in Borsa sale del 25%, il bond subordinato Mps settembre 2020, cedola 5,6%, guadagna circa 9,5 figure: il rendimento, che nella seduta di ieri aveva toccato un picco oltre quota 24%, si riporta in area 14,3%; a inizio gennaio il bond rendeva il 7,5%.
Praticamente invariato, rispetto alla chiusura di ieri, è invece il 'credit default swap' a cinque anni sulla banca toscana.
"Mps ha recuperato molto anche se non tutto rispetto a ieri, mentre nomi come Unicredit (MI:CRDI) o Intesa (MI:ISP) hanno praticamente riassorbito le perdite di ieri" commenta un trader obbligazionario. "La situazione è decisamente migliore, ma va detto che si tratta in gran parte di 'short covering': a questi prezzi molti grossi investitori, ad esempio fondi, vogliono rientrare, ma la carta disponibile è molto scarsa e questo provoca le impennate dei prezzi che vendiamo".
Il subordinato Unicredit aprile 2021, cedola 6,125% risale di quasi una figura, con un rendimento in area 4,7%, comunque sensibilmente sopra il 3,10% cui il titolo trattava ad inizio anno. In lieve rialzo anche il subordinato Intesa luglio 2020, cedola 5,15%,, per un rendimento del 3,2% (da area 2,6% di inizio anno).