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di Giuseppe Fonte e Valentina Za
ROMA (Reuters) -Le condizioni poste da UniCredit (MI:CRDI) al Tesoro per acquisire gran parte di Banca Mps (MI:BMPS) richiedono che lo stato ricapitalizzi la banca toscana per ben oltre 7 miliardi di euro, secondo due fonti a conoscenza del dossier.
UniCredit ha accettato a luglio di trattare col ministero dell'Economia su Mps a condizione che l'operazione non abbia alcun impatto sui coefficienti di capitale e assicuri una crescita dell'utile per azione di almeno il 10%.
Mps è sotto controllo pubblico dopo il salvataggio del 2017 costato 5,4 miliardi ai contribuenti e il Tesoro punta a presentare alle autorità europee un piano di privatizzazione a fine anno con l'obiettivo di uscire concretamente dall'istituto senese al più tardi entro il termine pattuito di metà 2022.
Le parti lavorano sempre per chiudere un accordo preliminare in tempo utile per il cda di UniCredit del 27 ottobre sui risultati dei nove mesi, ma una fonte vicina al negoziato non esclude che possa volerci più tempo stante la complessità delle trattative.
"Siamo alle battute conclusive, bisogna verificare se ci sono le condizioni idonee per chiudere," spiega una fonte di via XX Settembre.
Tanto la struttura dell'articolata operazione quanto l'esatto perimetro oggetto di cessione sono ancora in discussione e resta da vedere quale sarà la risposta del ministero alle richieste di UniCredit.
Contattato da Reuters, il Tesoro preferisce infatti non commentare.
Diverse fonti avevano riferito a Reuters che il compendio selezionato da UniCredit esclude Mps Capital Services, Mps Leasing and Factoring e 300 filiali collocate soprattutto nel Meridione.
UniCredit ha gia' chiarito che non prendera' i crediti deteriorati di Mps che ammontano a poco oltre 4 miliardi, nonche' i crediti valutati a rischio di deterioramento, e tutti i rischi legali non ordinari.
Nel dettagliare la struttura ipotetica dell'operazione, un documento confidenziale visto da Reuters prevede un aumento di capitale in opzione ai soci e con offerta a terzi dell'inoptato, chiarendo che parte dell'offerta dovrà essere sottoscritta da investitori di mercato per rispettare la disciplina europei sugli aiuti di stato.
UniCredit - soprannominata Urano nel testo - dovrebbe finanziare l'acquisizione del compendio con l'emissione di nuove azioni, rendendo il Tesoro suo azionista. Il concambio consentirebbe inoltre a eventuali nuovi azionisti di Mps entrati in fase di aumenti di ricevere titoli UniCredit.
La parte residua di Mps potrebbe andare a Fintecna (società controllata da Cassa depositi e prestiti) comprensiva dei rischi legali e di almeno parte degli immobili storici di Siena.
(in redazione a Milano Gianluca Semeraro)
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