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Mps, spunta Banco Bpm tra gli acquirenti della quota del Mef

Pubblicato 14.11.2024, 09:30
© Reuters.  Mps, spunta Banco Bpm tra gli acquirenti della quota del Mef
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OraFinanza - Nuova vendita del Ministero dell'Economia e delle Finanze in Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS), ieri al terzo collocamento dell’istituto senese, confermando così le indiscrezioni dei giorni scorsi e avvenuto ancora una volta in tempi molto rapidi.

Tra gli acquirenti principali figurano Banco Bpm (BIT:BAMI), vera sorpresa emersa dall’operazione, che ha acquisito il 5%, e Anima Holding (BIT:ANIM), che ha rilevato il 3%. Inoltre, Delfin e Francesco Gaetano Caltagirone hanno entrambi acquisito quote del 3,5%. Con questa cessione, la partecipazione del MEF in MPS si riduce dal 26,7% all'11,7%, dal valore di circa 800 milioni, sotto il 20% richiesto dalla Commissione europea per completare il processo di privatizzazione.

Nel dettaglio il MEF ha completato con successo la vendita del 15% del capitale di Monte dei Paschi di Siena (MPS), incassando circa 1,1 miliardi di euro. L'operazione, effettuata attraverso un ‘Accelerated Book Building’ riservato a investitori istituzionali, ha visto le azioni collocate a 5,792 euro ciascuna, con un premio del 5% rispetto al prezzo di chiusura precedente.

La vendita è stata effettuata a 5,52 euro, con un premio del 5% rispetto alla chiusura di Borsa di ieri (5,516 euro) e oggi il titolo ha aperto con qualche minuto di ritardo non riuscendo a far prezzo, per poi guadagnare oltre il 10% con un massimo toccato a 6,120 euro. In crescita anche Banco Bpm (BIT:PMII) (3,70%) che supera quota 7 euro per azione, ai massimi dal 2015.

“Abbiamo portato a termine un’azione importante come avevamo annunciato nelle sedi istituzionali prevedendo la realizzazione di un’operazione di politica bancaria e finanziaria italiana volta a rafforzare l’azionariato di un player importante nel mercato del credito in modo serio e riservato come da sempre dichiarato in questi due anni di governo”, dichiarava il ministro Giancarlo Giorgetti.

La vendita di ieri segue i due collocamenti precedenti, una del 25% datato novembre 2023 e uno del 12,5 del marzo 2024, con un incasso totale di circa 2,7 miliardi in meno di un anno.

Con la diminuzione della partecipazione statale, Mps potrà operare senza i vincoli imposti da Bruxelles, inclusi i limiti sulla distribuzione dei dividendi e le restrizioni sulle retribuzioni dei manager. Inoltre, questo scenario potrebbe aprire a nuove opportunità per fusioni e acquisizioni nel settore bancario italiano.

Gli analisti di WebSim Intermonte vedono positivamente l'operazione, sottolineando che il collocamento è avvenuto al livello più alto degli ultimi due anni, con una crescita dell'80% circa da inizio anno. Evidenziano inoltre il forte bias industriale dell'operazione, con Banco BPM che ottiene accesso a circa 1.300 filiali per la distribuzione dei suoi prodotti di Wealth Management, con un consumo di capitale marginale.

Equita Sim mantiene una raccomandazione ‘hold’ sia su Mps che su Banco BPM. Gli analisti ritengono che l'operazione contribuirà a stabilizzare l'azionariato della banca senese, aprendo prospettive di ulteriore consolidamento nel settore e aumentando l'appeal speculativo del titolo. Per quanto riguarda Banco BPM, Equita vede l'ingresso in Mps come strategicamente rilevante, permettendo di difendere un importante canale distributivo per Anima e offrendo opzioni di crescita futura.

Gli esperti apprezzano le scelte strategiche di Banco Bpm, notando che, a fronte di un consumo di capitale contenuto, queste permettono di rafforzare significativamente il business model e supportano lo sviluppo delle fabbriche prodotto. Stimano che il 5% del dividendo di Mps contribuirà tra il 2,5% e il 3% dell'utile di Banco Bpm, mentre in caso di pieno successo dell'OPA su Anima, il 9% del dividendo di Mps potrebbe contribuire per il 5% dell'utile della combined entity.

Questo contenuto è fornito da OraFinanza

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