Di Peter Nurse
Investing.com - Titoli azionari sotto i riflettori negli scambi premarket di questo mercoledì 19 ottobre.
- Netflix (NASDAQ:NFLX) segna un’impennata del 12%: il colosso dello streaming ha attirato 2,4 milioni di nuovi abbonati in tutto il mondo nel terzo trimestre, più del doppio delle attese, ed ha stimato 4,5 milioni di nuove aggiunte entro fine anno.
- Il titolo Procter & Gamble (NYSE:PG) sale dell’1,7% dopo aver battuto le aspettative sugli utili trimestrali, nonostante abbia tagliato le stime sulle vendite per l’intero anno fiscale, con i prezzi più alti che hanno compensato la domanda minore per i suoi prodotti.
- Nasdaq (NASDAQ:NDAQ) rimbalza del 4,9% sulla scia dell’impennata del 15% dei profitti rivisti del terzo trimestre, grazie alla forte domanda per i suoi prodotti di investimento che ha controbilanciato il rallentamento delle offerte pubbliche iniziali.
- Travelers (NYSE:TRV) sale dell’1,3% dopo aver registrato una crescita record dei premi netti contabilizzati del 10% nel trimestre, pur avendo riportato un calo del 20% dei profitti trimestrali a causa delle richieste legate agli uragani.
- Il titolo United Airlines (NASDAQ:UAL) registra +5,5%, il vettore ha riportato utili trimestrali migliori del previsto ed ha dato previsioni positive per il trimestre in corso grazie alla ripresa della domanda di viaggi.
- Baker Hughes (NASDAQ:BKR) sale del 2,2% dopo aver riportato una perdita trimestrale rispetto al profitto dell’anno scorso, per gli oneri legati alla ristrutturazione.
- Exxon Mobil (NYSE:XOM) è in salita dello 0,4%, Jefferies ha alzato il rating a “buy” da “hold”, definendolo un titolo petrolifero premium che potrebbe schizzare di oltre il 30%.
- Il titolo Intuitive Surgical (NASDAQ:ISRG) segna un’impennata del 10% in scia ai forti risultati trimestrali, grazie al balzo del numero di interventi realizzati tramite i suoi dispositivi da Vinci.
- Le ADR di ASML (NASDAQ:ASML) rimbalzano del 5,2%: il gruppo ha riportato nuovi ordinativi da record, aggiungendo che non sarà colpito duramente dalle recenti restrizioni USA sulle vendite di chip di silicio alla Cina.