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Nonostante l'inflazione c'è ancora spazio per l'azionario

Pubblicato 21.10.2021, 09:45
Aggiornato 21.10.2021, 09:47
© Reuters.

Di Alessandro Albano

Investing.com - La stagione statunitense delle trimestrali è entrata nel vivo con le grandi banche d'investimento, Tesla (NASDAQ:TSLA) e Netflix (NASDAQ:NFLX) che hanno dato il via in attesa dei conti delle big tech come Apple (NASDAQ:AAPL) e Amazon (NASDAQ:AMZN) in arrivo la prossima settimana. 

Fino ad ora, le trimestrali hanno dato un input positivo al sentiment di mercato superando le previsioni degli analisti nonostante il nervosismo dei rendimenti obbligazionari, l'aumento dei prezzi di energia e materie prime, e le aspettative di un aumento dei tassi d'interesse delle principali banche centrali. 

Per il Ceo di CEO di Kalkine Media Kunal Sawhney, i conti di luglio-settembre mostrano "i benefici di un ambiente operativo rilassato", in quanto la maggior parte dei Paesi "hanno allentato la maggior parte delle restrizioni indotte dalla pandemia, consentendo effettivamente alle imprese di operare su larga scala per la prima volta negli ultimi 19 mesi".

Tuttavia, ha affermato il Ceo ad Investing,com, gli ostacoli presentati dall'inflazione hanno riacceso verso la fine del trimestre "il pessimismo sul mercato", in quanto il tasso di inflazione in molte aree del mondo si aggira "ben al di sopra dell'obiettivo stimato delle banche centrali". L'inflazione ha poi "materialmente aumentato le preoccupazioni sui tassi d'interesse", con Bank of England e Federal Reserve che probabilmente aumenteranno il costo del denaro prima del previsto.

La crisi energetica mondiale, infatti, ha avuto un grave impatto sulle linee di produzione, portando le aziende a combattere per reperire carbone, gas naturale e altre risorse naturali. Se il deficit energetico si estenderà per tutto l'arco del periodo invernale, secondo Sawhney "potrebbe far deragliare il percorso di ripresa economica in quanto il settore manifatturiero ne risentirà gravemente", provocando "un ulteriore aumento dei prezzi di mercato" con possibili ripercussioni per i conti societari nel quarto trimestre. 

Per quanto sia fisiologico attendersi un rallentamento dei tassi di crescita dei profitti, afferma invece Stefano Sanna, partner di Norisk, "accompagnati da una normalizzazione dei multipli di valutazione, sulle prospettive degli utili delle società quotate gravano diverse incognite", ma ad oggi "è probabile che i rincari siano stati assorbiti".

Questo, spiega ad Investing.com l'esperto della società di consulenza milanese, avviene grazie "allo stock di risparmio accumulato dai consumatori durante il lockdown, limitando gli effetti recessivi che l’inflazione ha sui consumi". Tuttavia, se fino a qualche mese fa si pensava che i “colli di bottiglia” lungo le catene di fornitura potessero essere risolti nel giro di qualche mese, "oggi questi fenomeni si scoprono avere natura più complessa e lo stesso vale per i rincari sul fronte dell’energia".

Per Sanna, questa fase porta "ad una riscoperta delle strategie che privilegiano dividendi generosi e di qualità nei portafogli, a fronte di una riduzione di alcune tematiche afferenti al settore tecnologico, che consigliamo di non andare a sovrappesare rispetto alla loro presenza negli indici principali – se non per settori come il biotech il cui ambito rimane ancora fra i nostri favoriti".

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