Di Mauro Speranza
Investing.com – Lunedì di massicce vendite sui mercati europei con la borsa italiana caratterizzata da diversi titoli che non sono riusciti ad aprire in orario.
I principali indici europei restano in profondo rosso a meno di un’ora dall’apertura. Il Ftse Mib cede oltre il 10%, mentre scendono del 6% il Dax, il Cac 40, il Ftse 100 e l’Ibex 35.
A Milano vola lo spread, sopra 210 punti, con molti i titoli del Ftse Mib caratterizzati da un crollo a doppia cifra.
Particolarmente colpiti i petroliferi: Saipem (MI:SPMI) cede oltre il 25%, Eni (MI:ENI) perde il 20%, Tenaris (MI:TENR) a -18% mentre Saras (MI:SRS) non riesce ad aprire. Il prezzo del greggio, infatti, sta crollando di oltre il 20%, scendendo a 32 dollari al barile, mentre il Brent è scambiato a 36 dollari.
Flessioni in doppia cifra anche per Banco Bpm (MI:BAMI) (-19%), Azimut (MI:AZMT) (-17%), Telecom Italia (MI:TLIT) (-15%), Unicredit (MI:CRDI) (-14%), Fiat (MI:FCHA) (-12%), Leonardo (MI:LDOF) (-13%), Juventus (MI:JUVE) (-13%), Poste Italiane (MI:PST) (-11%), Mediobanca (MI:MDBI) (-11%), Bpoer Banca (-11%), Ubi Banca (MI:UBI) (-11%) e Moncler (MI:MONC) (-11%).
Le misure del governo italiano
Le decisioni del governo italiano per limitare la diffusione del virus stanno creando allarmismo nei mercati, col timore che queste possano essere ripetute anche oltre le Alpi.
Il decreto approvato la scorsa settimana impone pesanti limitazioni al trasporto in Lombardia e altre 14 province italiane, vietando gli spostamenti fuori dalla ‘zona di sicurezza’ quando non previsti per “spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute”.
"Il Governo è convinto che, con un’azione vigorosa e tempestiva di contenimento e prevenzione e aumentando la conoscenza del fenomeno da parte dei cittadini, sia possibile abbassare il numero di contagi e ridurre la durata della fase più acuta dell’epidemia. Ciò è fondamentale non solo da un punto di vista sanitario ma anche da un punto di vista economico", spiegano dal Mef.
"Una flessione temporanea di attività in alcuni settori è infatti preferibile ad una crisi prolungata che rischierebbe di allargarsi a tutti i settori dell’economia attraverso effetti di domanda e offerta", aggiungono dal Ministero
Gli altri mercati
La tempesta si abbatte anche sul dollaro nei confronti dell’euro, scambiato a 1,14, mentre proseguono gli acquisti sui titoli di Stato decennali USA, scesi intorno allo 0,5%.
Cerca di resistere l’oro, scambiato a 1.673 dollari l’oncia, mentre crescono anche le valute rifugio come il franco svizzero e lo yen giapponese.