LONDRA (Reuters) - L'euro si conferma ben intonato sul dollaro, in un clima di generale cautela sul biglietto verde dettato dalle preoccupazioni sull'adozione di una linea protezionistica da parte degli Stati Uniti, riaccese dal via libera del neo presidente Trump alla costruzione del muro sul confine col Messico.
** Trump ha inoltre deciso sanzioni per le città che daranno ospitalità a migranti irregolari, suscitando il timore che misure di questo tipo possano frenare l'afflusso di capitali esteri verso gli Usa, necessari per finanziarie l'ampio deficit di partite correnti.
** "La situazione è simile a quella della disputa commerciale tra Usa e Giappone degli anni '90. Allora il dollaro era debole nonostante gli alti tassi di interesse Usa. Il dollaro rimarrà debole se Trump insiste con la sua retorica protezionista" commenta lo strategist di JP Morgan Chase Bank Junya Tanase.
** A metà mattinata il cambio euro/dollaro tratta poco sotto il massimo intraday di 1,0765, livello a sua volta poco distante dal massimo da sette settimane toccato martedì a 1,0775.
** Il biglietto verde recupera qualche posizione più consistente sullo yen: il cambio è salito stamane fino a 113,80, oltre una figura sopra il minimo da due mesi toccato nella prima parte della settimana a 112,52.
** Il rally di ieri a Wall Street, col Dow Jones oltre quota 20.000, e il debole risultato dell'ultima asta di Treasury quinquennali (da 34 miliardi di dollari, parte degli 88 complessivi dell'offerta di questa settimana) hanno appesantito l'obbligazionario Usa risollevando i rendimenti di mercato e permettendo al dollaro un parziale recupero dai minimi.