Investing.com - Dopo una mattinata in crescita, i titoli petroliferi di Piazza Affari perdono i guadagni iniziali rallentati dal calo del prezzo del greggio, mentre il Ftse Mib resta negativo con una flessione dello 0,34%.
A poco più di un’ora dalla chiusura di Milano, Saipem (MI:SPMI) dimezza i guadagni ma resta in crescita, aiutata dalla decisione di Mediobanca (MI:MDBI) di rialzare il target price a 4,30 euro.
Virano in rosso Tenaris (MI:TENR), Saras (MI:SRS) e Eni (MI:ENI), con quest’ultima protagonista grazie all’accordo con Renoils per incrementare la raccolta di oli alimentari.
Il petrolio greggio cede lo 0,71% mentre il Brent scende intorno alla parità, influenzati dai deboli dati delle economia Usa diffusi oggi.
Il ministero dell’economia Usa ha diffuso i dati sui prezzi alla produzione, sulle vendite al dettaglio e nettamente più deboli del previsto nel caso delle vendite al dettaglio. Le richieste iniziali di lavoro erano risultate superiori al previsto anche la scorsa settimana.
I prezzi del petrolio erano cresciuti all'inizio della giornata su un rapporto di Bloomberg che ipotizzava una proroga di 60 giorni dell’entrata in vigore dei dazi decisi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump rispetto allla scadenza del 1° marzo, quando le tariffe americane su un valore di 200 miliardi di dollari delle importazioni cinesi sono in programma di aumentare al 25% dal 10%.
I prezzi del petrolio avevano trovato ulteriore sostegno anche tra i segni di una domanda crescente da parte della Cina.