MILANO (Reuters) - In tarda mattinata il secondario italiano scambia in calo, in linea con le periferie, risentendo della flessione della carta spagnola innescata dagli ultimi sviluppi della questione catalana, mentre la carta 'core' sale, in un contesto di avversione per il rischio che ha portato lo spread Italia-Germania a toccare il massimo da inizio giugno.
In questo quadro pesa sull'Italia anche la quarta operazione di concambio da inizio anno che ha visto il Tesoro assegnare in mattinata i 2 miliardi massimi del Btp novembre 2026, cedola 7,25%, ritirando i 5 titoli oggetto dello swap - quattro Btp e un CctEu sulle scadenze 2018/2019 - per un importo complessivo di 2,755 miliardi.
Attorno alle 12,10 il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sul tratto decennale vale 181 punti base dai 176 della chisura di ieri e dai 179 dell'avvio odierno con un picco intraday a 182,7. L'allargamento si deve da un lato al rialzo del tasso del decennale di riferimento italiano che vale 2,25% da 2,23% dei primi scambi e dall'altro al calo di quello del decennale tedesco che ha toccato il minimo di una settimana a 0,435%.
Guardando la situazione spagnola, il differenziale Spagna-Germania scambia, alle 12,10 a 133 punti base, non lontano da 134 punti visto a metà mattina massimo da inizio maggio. Il tasso del decennale spagnolo di riferimento vale 1,77% al massimo da metà marzo. Lo spread Italia-Spagna è sceso a 47 punti base dai 49 della chiusura di ieri dopo un minimo di seduta a 46 punti base.
Se fino a ieri l'impatto dell'impasse catalana è rimasto abbastanza contenuto, gli ultimi sviluppi - il discorso con cui ieri sera Re Felipe ha attaccato i leader catalani e la risposta di questi ultimi che la dichiarazione di indipendenza sarà pronta a breve - hanno provocato un sensibile calo delle periferie e un rialzo della carta 'core'.
"E' come se il mercato avesse preso coscienza solo stamane della situazione catalana dopo il referendum di domenica, cosa che non è avvenuta né ieri né lunedì né nelle scorse settimane. Sull'Italia, che ha ovviamente risentito di questo quadro, pesano inoltre il concambio del Tesoro (a tre giorni dal referendum catalano) ma anche gli screzi sul Def. Va detto inoltre che la questione catalana complica i piani della Bce che tra 20 giorni deve esprimersi sul Qe", ragiona un trader di una banca italiana.
Ancora dal lato primario, in attesa delle corpose aste francesi e spagnole di domani, la Germania ha collocato 2,414 miliardi di euro nel Bund decennale con tasso in calo a 0,44% da 0,39% mentre la Grecia ha assegnato 1,138 miliardi in titoli di Stato a 6 mesi con tasso in calo a 2,35% da 2,40%.
Sul fronte macro sono giunti spunti positivi dagli indici Pmi servizi e composito relativi al mese scorso di diversi Paesi della zona euro. Per l'intero blocco, la lettura finale dell'indice servizi ha visto un lieve incremento a 55,8 da 55,6 della stima 'flash'; quella dell'indice composito è rimasta invariata a 55,7 rispetto alla lettura preliminare.