AMSTERDAM (Reuters) - I produttori di chip per computer e le aziende della catena di fornitura dei semiconduttori hanno chiesto alla Commissione europea una nuova versione della normativa sui chip del 2023, incentrata su progettazione, materiali e attrezzature dei chip, oltre che sulla produzione.
La prima normativa Ue in materia ha stimolato un’ondata di investimenti nella produzione, ma non è riuscita ad attrarre produttori di chip all’avanguardia né a indirizzare il resto della catena di fornitura. La maggior parte dei finanziamenti è stata fornita dagli Stati membri, ma i progetti necessitavano dell’autorizzazione dell’Ue: questo iter è stato criticato perché troppo lento. Secondo le aziende europee ha però fornito un contrappeso ai più ampi programmi di sostegno statale negli Stati Uniti e in Cina.
A seguito di un incontro oggi a Bruxelles con le principali aziende del settore e gli eurodeputati, i gruppi industriali Esia (che rappresenta i produttori di chip), e Semi Europe (che rappresenta l’industria in generale) hanno detto che invieranno alla commissaria europea per le tecnologie digitali Henna Virkkunen la richiesta per un "Chips Act 2.0" .
Tra le oltre dodici aziende rappresentate all’incontro c’erano i produttori di chip Nxp, STMicroelectronics (EPA:STMPA), Infineon e Bosch, nonché i produttori di apparecchiature Asml e Asm, Zeiss e Air Liquide (EPA:AIRP).
(Tradotto da Jasmine Mazzarello, editing Claudia Cristoferi)