Di Mauro Speranza
Investing.com – I possibili futuri processi di aggregazioni tra istituti bancari italiani restano al centro dell’attenzione dopo l’operazione tra Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e Ubi Banca (MI:UBI) a cui si è aggiunto il recente aumento della quota oltre il 10% detenuta in Mediobanca (MI:MDBI) dalla Delfin di Leonardo del Vecchio a seguito dell’ok da parte della Banca centrale europea.
Tra le banche che maggiormente vengono indicate come possibili protagoniste di nuove operazioni di M&A c’è Banco Bpm, ipotesi su cui stanno riflettendo i vertici stessi dell’istituto. “La spinta domestica alle aggregazioni bancarie è stata data dall'operazione Intesa-Ubi, che crea un colosso talmente distante dai suoi competitor che deve per forza far pensare tutti noi ad ulteriori aggregazioni”, affermava ieri l’ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, nel corso di un convegno.
Le sue parole ieri sostenevano il titolo fino a guadagnare oltre il 3%, anche se l’andamento debole della borsa rallentava gli entusiasmi, spenti definitivamente alla fine della seduta (+0,18%). Oggi le azioni Banco Bpm (MI:BAMI) crescono dell’1% mentre l’indice di settore FTSE Italia All Share Banks sale del 2%.
L’operazione, però, non risultare né facile né immediata, e l’attivismo di Castagna nella ricerca di un partner ha finora ricevuto delle smentite sia da Unicredit (MI:CRDI) che da Crédit Agricole, entrambe ventilate dai rumor come possibili obiettivi.
L’opinione degli esperti
Gli analisti di Intesa Sanpaolo ritengono Banco Bmp “un solido candidato per il consolidamento”, grazie alle sue caratteristiche di “valutazioni basse (P/TBV di 0,24 volte), presenza nelle regioni più ricche del Paese, un bilancio de-risked (NPE lorda ratio potenzialmente inferiore all’8% a fine anno), una solida base di capitale (Cet1 Ratio fully loaded al 13,3%), plusvalenze incorporate in portafogli di titoli di Stato e partecipazioni, e attività fiscali differite (4,4 miliardi di euro)”.
Nonostante le parole di Castagna, questi esperti mantengono la posizione ‘buy’ e un target price di 1,64 euro.
Per gli analisti di Mediobanca Securitis l’apertura di Castagna “non rappresenta una novità”, e Banco Bpm “è ben attrezzata per resistere al macro rallentamento, anche alla luce del processo di de-risking che ha attuato” ma mantengono una raccomandazione ‘underperform’ poiché ritengono “che non corrisponda ai criteri che abbiamo identificato che consentiranno alle banche di sovraperformare l’indice, ad esempio Cet1 più forte e una minore volatilità degli Eps”.
Dall’istituto mantengono il rating underperform sul titolo e un target price di 1,25 euro.
La media del consensus di Bloomberg indica per Banco Bpm il 35,3% di giudizi Buy, il 41,2% Hold, e il 23,5% Sell. Il prezzo obiettivo medio secondo gli analisti sentiti dall’agenzia indica un prezzo obiettivo di 1,57 euro.