NEW YORK (Reuters) - Dollaro sempre sulla difensiva al termine di una settimana che la divisa Usa, complice la Fed, si appresta a chiudere in deprezzamento di circa un punto percentuale, sia su euro sia su yen.
** Sul biglietto verde si fa sentire l'esito dall'ultimo meeting di politica monetaria negli Usa: la Fed ha lasciato invariato il costo del denaro e, pur segnalando un possibile rialzo a dicembre, ha ridimensionato le proprie proiezioni sui tassi di interesse nel 2017 e nel 2018, alimentato aspettative di un percorso restrittivo lento.
** Nel primo pomeriggio l'euro/dollaro scambia in prossimità del massimo intraday di 1,1224, dopo essere salito ieri nel post Fed in area 1,1260.
** A tenere l'euro/dollaro sotto i massimi di ieri contribuiscono le deboli indicazioni macroeconomiche giunte in mattinata dall'Europa, sia dai Pmi di settembre di zona euro e Germania sia dalla revisione al ribasso dei dati del Pil francese del secondo trimestre e di quello italiano del 2015.
** Il dollaro/yen è a sua volta sceso a fine mattinata a quota 100,68, circa mezza figura sopra il minimo da quasi quattro settimane di 100,10 toccato ieri.
** Il focus si sposta ora progressivamente verso il primo dibattito televisivo presidenziale negli Stati Uniti, in programma la settimana prossima, sullo sfondo di un mercato che al momento sembra prezzare con decisione una vittoria della candidata democratica Hillary Clinton.
** "In realtà il mercato appare piuttosto tranquillo sull'esito delle elezioni ma noi ci aspettiamo un aumento dell'incertezza con l'avvicinarsi del voto dell'8 novembre, che farà aumentare ulteriormente le forze contrarie sul dollaro", si legge in una nota di Credit Agricole (PA:CAGR).