BARI (Reuters) - Il G7 finanziario al castello normanno svevo di Bari si chiude senza che gli Stati Uniti siano riusciti a fugare i timori di Europa e Giappone sulle politiche di Donald Trump.
Il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, ha infatti chiarito che la sua amministrazione si riserva il "diritto di adottare politiche protezionistiche" nei casi in cui gli scambi commerciali avvengano su basi "non libere e scorrette".
"Il nostro approccio è per un commercio più equilibrato e questo è stato capito", ha detto Mnuchin ai cronisti, asserendo che i partner di Washington escono dal summit rassicurati.
Ma a giudicare dalle dichiarazioni di altri ministri le cose stanno diversamente.
"Tutti hanno detto agli americani in modo esplicito, e talvolta anche direttamente, che è assolutamente necessario continuare con uno spirito di cooperazione internazionale", ha detto il ministro francese, Michel Sapin.
Secondo Villeroy de Galhau, governatore della banca di Francia, l'incertezza sulle politiche americane rappresenta un rischio per la "ventata di ottimismo" che si respira sulla ripresa globale.
"Non dobbiamo rinunciare al libero scambio", aveva puntualizzato già ieri il ministro giapponese, Taro Aso.
I membri delle delegazioni osservano che nessuno sa esattamente cosa intenda Washington quando parla di scambi equi e asseriscono che il solo modo di stabilire rapporti corretti è tramite le regole del Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio.
Non convince neppure la pretesa americana di riequilibrare i saldi commerciali su base bilaterale, come testimoniano gli accordi tra Usa e Cina, perché disavanzi e avanzi possono essere analizzati solo in un contesto globale.
Uno dei timori è che le misure promesse da Trump, stimolando la crescita, possano indurre la Federal reserve ad alzare i tassi di interesse più velocemente del previsto.
Trump punta a ridurre le tasse sul reddito d'impresa e a introdurre incentivi fiscali per le multinazionali che riportano i profitti entro i confini americani.
(David Lawder e William Schomberg)