LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in calo dopo che l'inattesa crescita delle scorte Usa ha riaccesso i timori relativi all'eccesso di offerta, che ha condizionato il mercato petrolifero negli ultimi due anni.
Secondo i dati Api diffusi ieri le scorte Usa nella settimana al 19 agosto sono cresciute di 4,5 milioni di barili a 524,2 milioni contro attese degli analisti per un calo di 455.000 barili.
"I dati Api hanno mostrato un grande accumulo (di scorte) nella settimana scorsa, sostenendo la rapida inversione di tendenza nel sentiment", ha detto Ole Hansen, responsabile della ricerca sulle commodity di Saxo Bank.
Nel pomeriggio saranno pubblicati i dati sulle scorte Usa settimanali di prodotti petroliferi dell'Eia.
Nella seduta di ieri il Brent ha registrato un veloce balzo sopra i 50 dollari sulla possibilità, riferita da fonti di mercato, che l'Iran possa appoggiare un'eventuale azione congiunta dell'Opec volta a congelare i livelli di produzione e sostenere i prezzi.
Analisti e operatori restano tuttavia scettici sulla possibilità che si arrivi ad un accordo nel prossimo meeting in Algeria il 26-28 settembre, in quanto le posizioni tra i vari membri Opec sono ancora distanti.
Intorno alle 12,00 italiane, il contratto sul Brent per consegna ottobre cede 52 cent (-1,04%) a 49,44 dollari al barile, dopo avere toccato un minimo intraday di 49,07 dollari.
La scadenza analoga sul greggio Usa arretra di 79 cent (-1,64%) a 47,31 dollari.