Investing.com - Il dollaro scende contro lo yen questo mercoledì, dopo che il Primo Ministro nipponico Shinzo Abe ha mostrato apprensione per l’impatto economico del recente indebolimento dello yen.
Il cambio USD/JPY ha toccato il minimo della seduta di 108,47 per poi attestarsi in calo dello 0,22% a 108,65.
Supporto a 108,24, il minimo di ieri e resistenza a 109,18, il massimo di lunedì.
Lo yen ha trovato supporto dopo le parole del Primo Ministro Abe secondo cui l’indebolimento dello yen avrà effetti tanto positivi quanto negativi. Abe ha dichiarato inoltre di voler tenere sotto controllo l’impatto dello yen debole sulle economie regionali e sulle piccole e medie imprese.
La scorsa settimana, un dollaro forte ha subito un’impennata al massimo degli ultimi sei anni di 109,45 contro lo yen, sostenuto dalle aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse statunitensi, aspettative alimentate dal miglioramento della ripresa economica.
Al contrario, la Banca del Giappone sembra intenzionata a mantenere una politica monetaria più allentata per via dei timori per le prospettive di crescita.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 84,80, non lontano dal massimo degli ultimi quattro anni di 84,86 registrato lunedì.
La richiesta di dollaro continua ad essere sostenuta dai dati di ieri che hanno mostrato che il settore manifatturiero statunitense ha visto un’espansione a settembre allo stesso tasso di crescita del mese scorso, il massimo di oltre quattro anni.
Gli investitori restano cauti tra i timori per i rischi geopolitici connessi agli attacchi aerei statunitensi in Siria.
Lo yen è in salita anche contro l’euro, con la coppia EUR/JPY giù dello 0,19% a 139,61.
L’euro è pressoché invariato contro il biglietto verde, con il cambio EUR/USD a 1,2847, oscillando poco al di sopra del minimo di 14 mesi di 1,2815 segnato lunedì.
La moneta unica è rimasta sotto pressione dopo i dati di ieri che hanno mostrato che la produzione del settore privato è cresciuta al tasso più lento di quest’anno a settembre, lasciando sperare che Banca Centrale Europea possa decidere di adottare ulteriori misure di stimolo.