Investing.com - I futures del greggio West Texas Intermediate sono scambiati sono in calo questo mercoledì, dopo il rilascio del report sulle scorte USA che ha mostrato un aumento inaspettato la scorsa settimana.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a gennaio è scambiato a 74,49 dollari al barile, in calo di 15 centesimi, o dello 0,2%. Prima della pubblicazione del report i prezzi erano intorno ai 74,73 dollari.
Secondo il report della U.S. Energy Information Administration, le scorte di greggio USA sono salite di 2,6 milioni di barili la settimana terminata il 14 novembre, rispetto al previsto calo di 0,8 milioni di barili.
Il totale delle scorte di greggio è rimasto invariato a 381,1 milioni di barili la scorsa settimana.
Nel report si legge inoltre che le scorte totali di carburante sono aumentate di 1,0 milioni di barili, rispetto al previsto calo di 0,6 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati sono aumentate di 2,1 milioni di barili.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a gennaio è salito di 24 centesimi, o dello 0,31% a 78,72 dollari al barile.
Si fa sempre più concreta tra gli operatori dei mercati l’eventualità che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio possa tagliare la produzione per supportare i prezzi durante il vertice atteso a fine del mese.
I ministri del petrolio di Venezuela ed Ecuador hanno chiesto delle misure per evitare un ulteriore calo del prezzo, mentre l’Arabia Saudita e il Kuwait non hanno accettato di ridurre la produzione.
Sul prezzo del greggio negli ultimi mesi hanno pesato i timori per la riduzione della richiesta globale e la notizia che l’OPEC non taglierà la produzione.
Il 27 novembre i 12 membri del cartello di incontreranno a Vienna per discutere dell’eventuale modifica dell’obiettivo di produzione per l’inizio del 2015.