Investing.com - Il dollaro è in salita contro le altre principali valute questo giovedì, staccandosi dai minimi plurimensili toccati dopo le dichiarazioni provenienti da Washington che accendono i riflettori sull’andamento dei cambi.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,11% a 99,64.
Ieri l’indice è sceso a 99,40, il minimo dal 14 novembre ed ha chiuso in calo del 2m75%.
L’euro ha segnato un’impennata ieri dopo che uno dei principali consiglieri di Trump ha dichiarato che la Germania starebbe sfruttando l’euro, utilizzando la valuta “fortemente svalutata” per sfruttare gli USA ed i suoi partner commerciali.
Inoltre, il Presidente Trump ha criticato Giappone e Cina, dichiarando che la svalutazione delle loro valute va a discapito degli USA.
Le dichiarazioni indicano che il tasso di cambio del dollaro potrebbe avere un ruolo chiave nell’agenda di Trump “Prima l’America”.
Il dollaro è in salita contro lo yen, con il cambio USD/JPY in salita dello 0,57% a 113,44, in salita dai minimi di martedì di 112,70.
L’euro è piuttosto stabile, a 1,0790, non lontano dal picco di ieri di 1,0811, il massimo dall’8 dicembre.
Si prevede che la Federal Reserve decida di lasciare invariati i tassi di interesse in questo primo vertice dall’insediamento del Presidente Donald Trump.
La banca centrale rilascerà la sua dichiarazione oggi alle 2:00PM ET (19:00GMT), in conclusione al vertice di due giorni. La Presidente della Fed Janet Yellen terrà una conferenza stampa.
Lo scorso mese la Fed ha indicato che per il 2017 si prevedono almeno tre aumenti dei tassi. Tuttavia gli investitori restano titubanti. Si inizia a diffondere l’idea che la Federal Reserve effettuerà solo due aumenti dei tassi quest’anno, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
La sterlina è stabile contro il dollaro, con il cambio GBP/USD a 1,2576 in attesa del vertice di politica monetaria della Banca d’Inghilterra, in agenda per domani.
Si prevede che la BoE possa decidere di rivedere al rialzo le previsioni sulla crescita e sull’inflazione, ma l’incertezza sulla Brexit potrebbe pesare.