Di Alessandro Albano
Investing.com - E' arrivato l'ok di Consob al prospetto informativo relativo all'aumento di capitale da 2 miliardi di euro di Saipem (BIT:SPMI). Aucap che ha fatto perdere il 40% circa del valore di mercato alla società nelle tre sedute successive all'approvazione del cda. Ma emergono dettagli inquietanti circa le perdite che gli investitori potrebbero subire una volta sottoscritta l'operazione, giustificando in parte i forti ribassi del titolo azionario.
Nel prospetto approvato dall'authority finanziaria si legge che "in considerazione della natura inscindibile" dell’aucap, nel caso in cui il nuovo capitale non venga integralmente sottoscritto la società "non procederà all’emissione e alla consegna di alcuna delle nuove azioni" (si veda qui).
Di conseguenza, viene precisato dalla società controllata da Eni (BIT:ENI) e Cdp, gli investitori che avessero acquistato i diritti di opzione durante il periodo di offerta potrebbero realizzare una perdita "pari all’investimento effettuato per l’acquisizione di tali diritti". Inoltre, le nuove azioni non saranno accreditate "sino alla data della comunicazione circa l’esito definitivo dell'operazione".
Secondo alcuni esperti legali da noi interpellati per avere maggiore chiarezza sulla situazione, non si tratterebbe di una formula classica dei prospetti allegati alle operazioni di aumento di capitale, ma di una clausola vessatoria che pesa sulle spalle di chi sottoscrive i diritti d'opzione.
Continuità aziendale in pericolo
E' la stessa società che, comunicando al mercato l'approvazione della Consob, sottolinea i rischi collegati all'operazione (sez. "Fattore di Rischio A.1", si veda qui), dichiarando che "alla data del documento di registrazione (23 giugno) la manovra finanziaria, benché avviata, non è stata eseguita", e che la prospettiva della continuità aziendale è "strettamente legata all’esecuzione" dell'aucap, nonché "all’implementazione del piano strategico 2022-2025".
Al momento, si legge nella sezione dedicata, il gruppo "non dispone di risorse liquide necessarie a soddisfare le obbligazioni che pervengono a scadenza nei 12 mesi successivi alla data del documento di registrazione", in quanto la società si trova in una "grave tensione economico-patrimoniale e finanziaria, prevalentemente ascrivibile al deterioramento dei margini economici a vita intera di alcune specifiche commesse nei settori dell’Offshore Wind e dell’E&C Onshore causato anche dal perdurare della pandemia da Covid-19".
Saipem non si nasconde e avverte più avanti nel documento che per ora "sussistono significative incertezze circa il buon esito della manovra finanziaria, di cui l’aumento di capitale è parte integrante, nonché circa la piena realizzazione del piano strategico 2022-2025". Nel caso di mancato buon esito della manovra, le risorse finanziarie della società "sono attese esaurirsi entro il primo trimestre del 2023".
La manovra citata prevede, oltre all'aucap da 2 miliardi, anche una linea di credito aggiuntiva da 1,5 miliardi, di 646 milioni da erogarsi da parte di Eni e CDP a valere sull’aucap, mentre la restante parte sotto forma di un finanziamento da 855 milioni di euro.
Al riguardo del possibile fallimento dell'intera operazione, la società d'ingegneristica richiama l’attenzione scrivendo che "qualora successivamente all’investimento in azioni Saipem il presupposto della continuità aziendale venisse meno, il valore delle azioni potrebbe essere azzerato, incorrendo così l’azionista in una perdita totale del capitale investito".
Nuovi profit warning
Nella sezione "Fattore di Rischio A.2" si mette in guardia l'investitore circa il mancato raggiungimento del piano strategico e ai possibili nuovi profit warning. Nel documento si legge che il futuro del gruppo è strettamente legato "anche alla realizzazione del piano 2025", il cui rischio di mancata implementazione "è elevato".
Si evidenzia poi che "circa il 50% dei ricavi complessivi" stimati nell’arco di piano è atteso essere generato da ordini e progetti "non ancora acquisiti", con incidenza dei ricavi attesi per il 2025 da ordini e progetti non ancora acquisiti che "è pari a circa l’85% dei ricavi stimati per il suddetto esercizio".
"Ulteriori elementi di incertezza sono rappresentati dall‘aspettativa di pieno accesso al mercato dei capitali per il rifinanziamento, nel biennio 2023-2024, di prestiti obbligazionari in scadenza per un ammontare complessivo pari a euro 1 miliardo", afferma nel documento la società. Attenzione waiver richiesti dai creditori che, in caso di mancato ottenimento, potrebbero avere "conseguenti effetti negativi" e "sulla continuità aziendale".
Per ora, esiste il rischio che il gruppo non sia in grado "di conseguire gli obiettivi prefissati" con conseguenti effetti negativi "significativi sull’attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria" nonché sulla "continuità aziendale", conclude il documento approvato da Consob.
Per maggiori dettagli sui termini dell'aucap si legga qui: Crollo Saipem nel giorno dell'aucap da 2 miliardi